Regia: Woody Allen
RECENSIONE
“La mia storia è "basta che funzioni" insomma, basta non fare del male a nessuno, basta rubacchiare un tantino di gioia in questo crudele "uomo mangia uomo" inutile e buio, caos. Ecco la mia storia”.
Dopo varie pellicole degli anni 2000 targate sempre “Made in Allen” che facevano pensare che il regista statunitense si stesse avviando lentamente verso il declino, nel 2009 Allen torna a Manhattan e gira il film piú CATTIVO della sua carriera cinematografica: Basta Che Funzioni .
Boris Yelnikoff (qui interpretato magistralmente da Larry David) fisico di fama mondiale e quasi premio Nobel dopo un tentativo di suicidio non riuscito, è in lotta con il mondo .
Non c’è nulla che consideri positivo e anche le lezioni di scacchi che impartisce ai giovani allievi divengono sempre occasione di contrasto, finchè, un giorno, non incappa in Melody (Evan Rachel Woods), una giovane miss di provincia che è fuggita di casa e dorme in strada .
Il burbero boris cede alle sue richieste e acconsente ad ospitarla per una notte che si trasformerà in mesi sino a divenire un matrimonio. Ma non tutto potrà proseguire pacificamente perché Marietta, la frustrata madre di Melody, riesce a rintracciare la figlia. E non è per nulla contenta di quelle nozze.
Basta la prima inquadratura a farci entrare repentinamente nel mood della pellicola, piena di nichilismo e cinismo verso tutto ció che riguarda l’essere umano e la sua natura mediocre.
Già nel monologo iniziale Allen usa una carrellata all’indietro, con un dialogo che rompe la quarta parete, qui Boris\Woody si rivolge direttamente a noi spettatori che assistiamo impotenti ad una distruzione verbale di tutto ció che per noi ha valore e il regista ce lo specifica subito: “Questo non è un film da oh quanto mi sento bene“
In questa "fatica registica" la sceneggiatura è di una precisione millimetrica nella quale, ancora una volta, le battute che vorresti mandare a memoria sono decine e decine e vanno sempre a segno, lasciando il cervello dello spettatore sempre acceso .
Ogni personaggio secondario alla storia, si carica delle certezze e incertezze dello stesso Allen che, ormai arrivato alla veneranda età di 82 anni, ha raggiunto la totale consapevolezza di sé. Altra cosa che colpisce è il fatto che la città assuma un significato ben piú ampio rispetto a quello di una semplice cornice, infatti ogni personaggio arrivato a New York scopre un nuovo lato del suo carattere che lo cambierà in maniera irreversibile .
In conclusione diciamo che Basta Che Funzioni è la perla di Woody Allen degli anni 2000, proprio per il suo essere anticommerciale e provocatorio alla base, anche se non viene quasi mai citato nei suoi capolavori post anni 70.
"Basta che funzioni", un comando tanto semplice quanto complesso, che racchiude in sé quella massima che un tempo ci poteva suggerire un Lorenzo De Medici, qui non è solo la giovinezza che si fugge tutta via, ma la vita stessa ed è quindi fondamentale carpire tutto il bene che puó venirci da essa.
Giudizio complessivo: 8.5
Enjoy,
Trailer
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