Chicken Park


Regia: Jerry Calà

Dopo un must come L’Esorciccio e dopo il sufficiente Il Silenzio Dei Prosciutti, scendiamo di qualche gradino parlando della terza (e credo ultima) parodia del cinema italico. E sicuramente non è il miglior esempio del genere.

Come fece (nello stesso anno) il volpino di Biella con il suo già citato film, pure il gatto di Vicolo Miracoli Jerry Calà (comico che ho sempre apprezzato moltissimo sia nel ruolo da sciupafemmine nei cinepanettoni che nel ruolo da sciupafemmine nei non cinepanettoni) parte per gli States e, con qualche sotto-casa di produzione probabilmente ancora indebitata, mette in piede un’allegra baracca che fa il verso (o il versaccio, non intendendo il dito medio o il gesto dell’ombrello) di un cult cinematografico uscito l’anno prima: Jurassic Park


Ovviamente, come suggerisce il titolo, al posto dei velociraptor spielberghiani ci becchiamo dei giganteschi polli mutanti e delle abnormi galline in fase di accoppiamento (ora potete capire perché ho usato il termine “ci becchiamo”).

Poteva essere un capolavoro con questa premessa. Poteva essere….

Ma, purtroppo, dietro la macchina da presa Calà non è ai livelli dei suoi omonimi Zucker e Lewis e quello che viene fuori (detto così sembra che sto parlando di materia organica anfibia comunemente detta merda) è un ammasso di gag, alcune anche riuscite, ma che non si amalgamano tra loro e la storia, usando un termine cinematografico, va un po’ a puttane.

Nota estremamente dolente sono i terrificanti “special” “effects”: le scene che uniscono persone e animali mutanti sono INGUARDABILI, le teste di pollo in cartapesta (tra cui la gallina che indossa enormi orecchini gemmati) sono comme ci comme ça, mentre decenti sono le gambe dei polli e Mano degli Addams. 


Mano degli Addams? Ebbene sì, perché in questa accozzaglia c’è pure lei, insieme alla parodia di tutta la famiglia più dark della televisione, ma anche di Godzilla, di Mamma Ho Perso l’Aereo, di Edward Mani di Forbice, di Il Cacciatore etc etc etc.

Doveroso citare il team che ha messo faccia e seno in questo film: dal protagonista Jerry Calà nel suo classico ruolo da sciupafemmine (meno divertente del solito) a Demetra Hampton, meteora degli Anni 90 sicuramente molto più gnocca che brava fino a Rossy De Palma, l’attrice spagnola musa di Almodovar conosciuta per il suo viso picassiano sicuramente più brava che gnocca.

Ma mozzafiato è la comparsata (prima come hostess su un aereo e poi in mezzo alla giungla “vestita” come Pamela Anderson) di una giovanissima Alessia Marcuzzi, con 16 chili per capezzolo e una beltà che in 30 secondi fa sfigurare la coprotagonista Demetra Hampton, beltà che tutt’ora oggi è rimasta, cazzo se è rimasta (purtroppo non posso mettere nessuna foto, ma chiudi gli occhi e immagina….puoi!). 


Dopo questa dichiarazione ad Alessia Marcuzzi, facciamo la sinossi del film.

NON TRA LE MIGLIORI PARODIE, MA NEANCHE TRA LE PEGGIORI (purtroppo esistono Friedberg & Seltzer). 

CALÀ FA IL VERSO A BROOKS, MA È COME SE IL PANCIO FACESSE IL VERSO A BOB MARLEY IN “FATTO” DI MARIA ED IL RISULTATO È UNA NAVE CHE NON STA ANDANDO A PICCO, MA CHE COMUNQUE HA UN RUBINETTO ROTTO CHE PERDE 6 LITRI AL SECONDO. 

LA COSA MIGLIORE DEL FILM È SICURAMENTE ALESSIA MARCUZZI, SENZA OMBRA DI DUBBIO (anche se solo la sua ombra mi farebbe venire un “dubbio” enormeeee).

Giudizio complessivo: 4.5
Enjoy,





Film completo



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