Regia: Paolo Sorrentino
Sorrentino racconta con molta ironia sia satirica che grottesca, ma anche con rispetto e molta stima, la vita di Berlusconi, o meglio un periodo di essa, probabilmente quello più difficile, speculato, polemizzato e conosciuto della sua vita sia privata che politica e dunque pubblica.
Diviso in due parti, la seconda esce a poche settimane di distanza dalla prima, un film che ha fatto discutere già molto prima della sua uscita, all'inizio per via del suo tema estremamente delicato per quanto interessante e poi proprio per via di questa discutibile, anche se comprensibile divisione in due film (sicuramente per motivi di durata della pellicola, ma anche e soprattutto per ragioni economiche, visto che in questo modo potrebbe guadagnare quasi il doppio) che ha portato il film ad essere escluso dalla selezione ufficiale per i film in concorso alla prossima edizione del festival di Cannes ( equindi è stata alla fine un'arma a doppio taglio).
Per quanto mi riguarda, in fin dei conti, ho apprezzato questa scelta, anche stilistica se vogliamo, perché ha reso il film, naturalmente più breve e quindi godibile, ma anche molto più leggero e con un rischio molto ridotto di annoiare il pubblico visto il ritmo, comunque, molto lento e calmo dell'intero film.
Infatti per quanto sia una commedia con delle sfumature drammatiche molto lenta, soprattutto nello sviluppo della trama che in questa prima parte sembra solo quasi accennata, non mi ha mai annoiato o disinteressato, grazie al grande talento di Sorrentino con il suo modo unico di inquadrare le cose e di rendere il tutto estremamente esagerato e bizzarro quasi al limite del realistico, ma allo stesso tempo credibile perché inserito in un contesto anch'esso estremo; e grazie ad un montaggio elegante che conferisce il giusto ritmo al film e grazie ad una colonna sonora moderna molto curata e atmosferica, il film riesce a catturare, per tutta la sua durata, l'attenzione dello spettatore che ne rimane totalmente coinvolto.
Merito anche delle straordinarie interpretazioni in primis quella di Toni Servillo che continua di ruolo in ruolo a stupire per il suo talento innato che lo ha reso forse il miglior attore italiano di questi anni, ottimo anche Bentivoglio e a dir poco sorprendente Scamarcio.
Purtroppo alla fine resta comunque la sensazione di aver visto un film a metà che ha detto poco di quello che vuole dire e che non raggiunge mai un apice perché impossibilitato da un taglio troppo netto e forte che lo rende appunto incompleto e quindi poco gratificante; Sorrentino avrebbe dovuto addolcire meglio, rendere meno sentita questa divisione.
Insomma un piccolo dispiacere alla fine rimane ma al tempo stesso non vedo l'ora di guardare la seconda e ultima parte per vedere che strada prenderà questo interessante e singolare progetto.
Giudizio complessivo: 7+
Buona visione,
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