Autore: Patrick Süskind
La prima cosa da dire su questo libro è che Suskind secondo me è un genio nel rendere, tramite parole scritte, le sensazioni; gli odori che il nostro protagonista coglie e analizza sembrano infatti uscire dalle pagine e letteralmente inebriarci o disgustarci insieme a lui.
L’ho trovato davvero pazzesco perché l’olfatto è spesso un senso secondario per noi, mentre in questo libro, invece, è la base di tutto e sono rimasta davvero incredula di come riuscissi a immaginare la puzza di Parigi o l’odore dell’erba senza, ovviamente, sentirli davvero, ma solo guidata dalle parole!
Leggerlo è anche stato un interessante spunto di riflessione, Grenouille è si un assassino, ma se analizziamo il perché lui uccida e cosa stia cercando di ottenere troviamo come punto di arrivo l’amore, quell’amore che nè da bambino, nè da adulto qualcuno ha mai provato per lui.
E' proprio su questo che tutto il libro si basa, sulla ricerca continua e malata di amore, nella maniera più strana possibile (ovvero rubando l’odore stesso dell’amore), ma l’unica che Grenouille conosce.
Detto questo il libro è fantastico e anche l’idea e lo svolgimento della trama sono davvero intriganti e ipnotizzanti, ma purtroppo devo ammettere che in alcuni momenti la narrazione degli eventi diventa un po’ lenta, penalizzando quindi lo scorrere delle pagine.
Nonostante questo rimane un gran bel libro, non so se lo definirei un capolavoro, visto che comunque ha dei difetti, ma comunque un libro che consiglierei di leggere a chi ama i classici o anche solo i libri un po’ più descrittivi e con menti malate come protagoniste.
Ora non vedo l’ora di rivedere il film di cui mi ricordo solo l’ultima scena..... chissà perché!!!
Buona lettura,
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