Regia: John Krasinski
Mentre il 2017 ci ha regalato un sacco di horror validissimi, questo 2018 è un po’ di braccio corto e, fino a questo punto, non ci ha fatto assistere all’uscita di pellicole troppo superlative.
Tra i pochi horror del 2018 che risultano realmente meritevoli di visione, e che potrebbero soddisfare o hanno già soddisfatto il palato del pubblico e della critica, troviamo proprio il film di oggi: A Quiet Place.
Diretto e interpretato da John Krasinski, il quale decide così di seguire in un certo senso le orme del collega Peele passando da ruoli comici a regista di horror/thriller, e affiancato da Emily Blunt, moglie sia sul set che nella vita reale, A Quiet Place - Un Posto Tranquillo è un horror psicologico e contemporaneamente monster movie con molte frecce al suo arco.
La pellicola è strutturata secondo un classico climax di tensione e ansia, e proprio per questo motivo, prevedibilmente, la prima metà di film risulta non poco “macchinosa” e prima di ingranare definitivamente, dovrà passare un bel po’ di tempo. Questo, in un certo senso, serve ad approfondire il rapporto che intercorre tra i membri della famiglia al centro del film e a costruire le basi sul dramma familiare su cui si svilupperà parte della seconda metà di pellicola.
Non fatevi perciò ingannare dall’inizio in quarta di A Quiet Place, con il villain che appare fin dai primi dieci minuti, perché poi non lo rivedremo per un po’, facendo quindi registrare anche un sensibile abbassamento del ritmo, per poi riprendere pian piano il passo, avvicinandosi verso il finale.
Ciò che rende A Quiet Place uno tra i migliori horror di questa prima parte di 2018 si può ritrovare proprio nel perfetto dosaggio della tensione e del legame che si instaura tra protagonisti e spettatore. È il costante senso di pericolo che il film di Krasinski riesce a far trasparire, a colpire. Il silenzio totale in sala durante la visione, è una prova quanto meno evidente di come A Quiet Place riesca a sfruttare appieno la regola del “fai rumore, muori”, tanto da influenzare persino il pubblico stesso, rendendolo protagonista passivo della vicenda stessa.
In un dovuto debito al cinema horror orientale, che non ha paura di regalare momenti drammatici neanche negli splatter movie, Krasinski non manca di far emozionare, ricorrendo a sacrifici che non lasciano indifferenti e che funzionano proprio grazie ad una paziente costruzione dei personaggi e ad un buon lavoro del cast (spicca sopratutto l’affiatata coppia Blunt-Krasinski).
Altro colpo non indifferente lo mette a segno il design dei mostri, che ad un primo impatto risultano molto blandi e “generici” (quasi simil-Gremlins, b-movie horror dimenticabile), salvo poi mostrarsi di più e meglio negli ultimi minuti, non lesinando sulla CGI, che è di buon livello.
In questo monster movie silenzioso non mancano però i difetti. I più evidenti si possono ritrovare facilmente nella sceneggiatura, che in certi casi scricchiola e in certi altri fa fare azioni troppo forzate a determinati individui, perché poi l’intreccio vada a buon fine.
Tra le principali critiche che ho letto, inoltre, si polemizzava sopratutto sulla mancanza di risposte sull’origine dei mostri alieni (?), ma sinceramente la cosa non mi è parsa per niente grave e anzi, risulta quasi più funzionale nel complesso, per non sovraccaricare eccessivamente il film con spiegoni inutili e non troppo fondamentali alla fine.
Quindi, A Quiet Place-Un Posto Tranquillo è da poco uscito nelle sale, e perciò vi consiglio vivamente di recuperarlo al più presto, possibilmente cercando di tenere basse le aspettative e sopratutto, di dare tempo al film.
Non vi sto neanche a dire che l’horror di Krasinski presenta ben pochi dialoghi, ma non è un problema. Insieme ad Annientamento, Un Posto Tranquillo è facilmente classificabile tra i migliori horror dell’anno, per ora, complice anche l’assenza di degni competitori come Madre! o Killing Of A Sacred Deer, vedendo l’anno scorso.
Nonostante ciò, merita tanto.
Giudizio complessivo: 7.8
Buona visione,
Trailer