Regia: John Gulager
Prima di iniziare la visione, leggendo che il regista è John Gulager, si potrebbe pensare ad un piccolo gioiellino stile Feast o ad uno spassoso Piranha 3DD in versione zombica, ma al 13 secondo tutte le speranze svaniscono quando compare in tutta la sua bellezza il nome Asylum.
E iniziano una serie di dialoghi a dir poco imbarazzanti del tipo: 'Oh ma quella è una mano' oppure 'Ma cosa dovrei farci con questa?' (detto di cazzuola data dal padre alla figlia per difendersi dagli zombies) 'Se ti servirà lo scoprirai' e altri ancora che per decenza non cito e che per fortuna ho dimenticato.
La demenza dei protagonisti abbonda, anche se per fortuna qui nessuno prende a calci piranha giganti che volano fuori dall'acqua; tutti fanno di tutto per rendersi facili prede degli zombies e per fortuna in molti casi riescono a venire divorati, così come gli spettatori (pochi si spera) si augurano.
È una sfida però molto combattuta in quanto anche gli zombies (morti, lenti, ma veramente rincoglioniti pure loro) si muovono e agiscono con una goffaggine imbarazzante e ciò mette ancora di più in risalto la già citata coglionaggine dei personaggi.
Apprezzabile tuttavia la scelta di non risparmiare nessuno, inclusi i bambini, scelta percorsa in poche occasioni e apprezzati nel complesso gli effettacci, forse meno Asylum del solito e più reali.
In definitiva non è un film pessimo come altri suoi colleghi asylumiani, seppur sempre assolutamente vicino all'inguardabilità.
Infelice visione,
Luca Rait