Regia: Marino Girolami aka Frank Martin
Dopo le indecenti Notti Del Terrore realizzate da quel mefistofelico di Andrea Bianchi, rialziamo un po’ (anche se non sembrerebbe proprio il film) il sottogenere zombie grazie a Marino Girolami, prolifico regista romano di squallide pellicole di serie B e regista del meraviglioso capolavoro poliziottesco Italia a Mano Armata, che con questo film rende omaggio non solo alle creature di George A. Romero ma anche al genere italico nato alla fine degli anni 70 sull’onda di tutto quel “cinema violenza” americano: il cannibal movie.
Infatti, Girolami (o chiamiamolo con il più cool pseudonimo Frank Martin) segue la scia di sangue lasciata da successi come Zombi 2 e soprattutto del parlatissimo Cannibal Holocaust per mixare in un unico frullatore morti viventi e gente affamata di carne umana.
Il risultato: non male, signor Girolami (o Mr. Martin), perché, nonostante qualche caduta nel trash più becero e scadente, il film è un buon esempio di prodotto di serie B tutto basato sul puro intrattenimento.
La trama, in breve, è la seguente: dopo aver pizzicato un infermiere asiatico mentre si nutriva di carne umana di obitorio morta e puzzolente, un’antropologa si recherà con il suo staff presso le isole Molucche (patria dell’infermiere gourmet di viscere e intestini) per studiare i particolari comportamenti degli abitanti di questo arcipelago.
Incontreranno, sfortunatamente per loro, uno scienziato (pazzo, ovviamente!) che sta facendo degli esperimenti genetici non sugli zombi presenti su una di queste isole, bensì sugli esseri umani di passaggio, tra cui proprio l’antropologa e il suo staff….
Che la sfida del secolo tra cannibali e zombie abbia inizio!
Tra litri di sangue, organi strappati a mani nude e operazioni chirurgiche, l’amante del trash da quattro soldi si divertirà un mondo!
Da citare assolutamente la scena iniziale del suicidio dell’infermiere: dopo aver strappato il cuore ad un paziente (il quale, pur essendo senza l’organo base della vita di ogni essere, sbatte visibilmente le palpebre degli occhi), l’infermiere nota incredulo di essere stato scoperto, così decide di lanciarsi frettolosamente dalla finestra e, durante il lancio, il suo corpo volante viene sostituito da un evidente manichino dei Grandi Magazzini.
All’atterraggio, però, il fantoccio perde un braccio, il quale è miracolosamente riattaccato al corpo (vero) dell’infermiere nell’inquadratura successiva.
Vedere per credere
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Nonostante questo terrificante errore di montaggio, la pellicola è composta da numerose scene disgustose e trashissime: lo spappolamento del cranio di uno zombie con il motore di un motoscafo, le trappole rudimentali ma efficaci degli indigeni, le machettate nella nuca, come levare le pupille dagli occhi di un uomo senza sporcarsi (troppo) le mani….
Piccola curiosità: il peruviano Dakar, che qui interpreta Moloto, in Zombi 2 interpretava Lucas, personaggio praticamente identico in entrambi i film (soprattutto nell’abbigliamento).
ZOMBIE & CANNIBAL MOVIE ABBASTANZA RIUSCITO, CHE NONOSTANTE LE CADUTE DI STILE RIESCE A NON ANNOIARE MAI LO SPETTATORE (grazie soprattutto all’elevato tasso di violenza).
CONSIGLIATO ESCLUSIVAMENTE AI FAN DEL TRASH QUELLO MARCIO CON IL NERO SOTTO LE UNGHIE.
Giudizio complessivo: 7
Buona visione,
Trailer