Regia: Wes Ball
Dopo circa tre anni di distanza dal secondo capitolo, quest’anno Thomas e i suoi compagni, fanno ritorno al cinema con l’ultimo film della trilogia di Maze Runner, ovvero Maze Runner: La Rivelazione.
Se la prima pellicola si svolgeva all’interno di un labirinto e la seconda in una città abbandonata popolata da creature molto simili a degli zombi, quest’ultima è un misto tra le prime due. Passiamo infatti da un’ambientazione post-apocalittica ad una molto distopica.
Ritroviamo Wes Ball a capo della baracca, che ci regala una regia non poi così male considerato che è un mezzo mestierante.
Che dire? È un ottimo film d’intrattenimento, che purtroppo soffre di una certa prevedibilità in alcune scene, nonché di una durata un po’ eccessiva di circa 140 minuti, che per carità, non fa sbadigliare, ma devo ammettere che un po' si percepisce nonostante abbia un ritmo piuttosto serrato e quasi mai lento.
Questo anche a causa di una storia godibile e leggermente migliore della precedente, ma allo stesso tempo con alcuni buchi di trama che ne rendono confusionari certi avvenimenti, e con molte cose messe all’interno che però non vengono spiegate o approfondite più di tanto.
Altri punti a favore sono però la bellissima fotografia che cambia da ambientazione a ambientazione, e le musiche che sono veramente notevoli.
Di livello lo sono anche le varie interpretazioni sia dei protagonisti, ormai cresciuti, sia dei personaggi più secondari, soprattutto quelle di Giancarlo Esposito (il Gustavo Fring di Breaking Bad) e di Aidan Gillen (il Petyr Baelish di Game of Thrones).
Si è rivelata essere una più che degna conclusione di Maze Runner, che consiglio perlopiù agli amanti dei romanzi da cui è tratta la saga, ma anche a chi cerca un semplice film d’intrattenimento senza particolari pretese e che riesca a soddisfarvi un minimo.
Secondo il mio parere però, il migliore rimane il primo.
Giudizio complessivo: 7,3
Enjoy,
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