Regia: Martin Campbell
Al momento dell'ideazione di The Foreigner, lo sceneggiatore e il regista dovevano scegliere di intraprendere due strade: fare un thriller destinato all'intrattenimento e basta oppure fare un thriller politico con una denuncia sociale alla base.
Purtroppo hanno scelto di intraprendere tutte e due le strade con il risultato di un film d'intrattenimento che si prende fin troppo sul serio; così facendo il film non riesce né ad essere un film d'intrattenimento particolarmente coinvolgente e divertente, quindi poco efficace, né una denuncia abbastanza incisiva e credibile.
Questo è dato principalmente a causa di una trama, tratta da un novel, che presenta elementi inverosimili e poco credibili, nonché banali ed elementi che invece sembrano voler essere molto seri ed importanti, visto anche il periodo attuale nel quale è uscito dove il terrorismo, e i relativi attacchi, è uno dei fenomeni più rilevanti che stiano avvenendo.
A salvare la pellicola sono le varie scene d'azione molto ben dirette, e i due protagonisti interpretati da Jackie Chan e Pierce Brosnan che, nonostante non abbiano svolto delle performance chissà quanto memorabili, riescono comunque con la loro presenza a coinvolgere lo spettatore.
Inoltre l'ultima mezz'ora mi ha divertito particolarmente soprattutto grazie al ritmo che aumenta di intensità e questo permette alla pellicola di risultare alla fine della visione un gradevole thriller che però non aggiunge niente di originale al suo genere e che perde l'opportunità di denunciare un aspetto sociale/politico, oltre al terrorismo in generale e legato maggiormente all'arcipelago Britannico, che raramente è stato trattato in maniera soddisfacente.
Giudizio complessivo: 6
Buona visione,
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