5cm al secondo è la velocità con la quale cadono le foglie del ciliegio, questo è quello che dice Akari a Takaki.
Loro sono i due protagonisti, i due personaggi che seguiremo durante la loro crescita da fanciulli ad adulti, passando per mille problemi ed avversità.
Vabbè è inaccettabile che su un sito dove le recensioni di film la fanno da padrone, manchi totalmente qualsiasi riferimento ad una delle migliori (se non forse proprio la migliore a mio parere) coppie comiche mai apparse sullo schermo. E mi riferisco chiaramente a Stan Laurel e Oliver Hardy (Stanlio e Ollio, sì proprio loro, o Cric e Croc se preferite).
Sfondo nero con raffinati titoli di testa bianchi, musiche di Gato Barbieri e i bizzarri dipinti di Francis Bacon come accompagnamento aprono uno dei più (se non il più) controversi film della storia del cinema, ideato e diretto dal maestro Bernardo Bertolucci.
Cerco persona con cui condividere la spesa di un corso base professionale di After Effect, programma utilizzato per creare gli effetti speciali nei film.
Per comprendere bene le potenzialità di tale programma provate voi stessi a cercare qualche tutorial su youtube.
Dopo il suo, a mio parere ottimo, horror Crimson Peak, Guillermo Del Toro torna cambiando completamente genere passando a quello romantico a sfondo fantasy.
Era il 27 Giugno del 2003 quando un film particolare faceva la sua comparsa, per la prima volta, in un cinema statunitense. Quel film, partorito dalla fervida mente di un certo Tommy Wiseau, sarebbe rimasto nella storia del cinema. Quel film si chiamava The Room.
Avevo una grande attesa, forse non del tutto motivata, per questo film e alla fine, come spesso accade in queste situazioni, è la delusione a prendere il sopravvento.
Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l'inizio di una luminosa e duratura carriera.
I, Tonyanon è il tipo di film che solitamente guardo e tantomeno recensisco, diciamo che è piuttosto lontano dal mio genere preferito, ma sentivo che in questa vicenda c’era qualcosa di interessante.
In attesa dell’uscita di The Shape of Water, desidero parlarvi dell’ultima (e presto penultima) fatica di Gulliermo del Toro “Crimson Peak”, horror dalle atmosfere gotiche con protagonisti nomi del calibro di Mia Wasikowska, Tom Hiddleston e Jessica Chastain.
Elegante, inquietante, romantico ed anche un po' splatteroso, è un film veramente, MA VERAMENTE meraviglioso. Del Toro ha saputo ancora una volta dimostrarci che con pellicole come queste ci sa davvero fare.
È principalmente una storia d’amore, ovvero quella tra la Wasikowska, fanciulla assai elegante, bella e dotata di grande coraggio, ed Hiddleston, uomo coraggioso e molto inventivo. A far compagnia ai due coniugi sarà però la malvagia e pure gnocca (non a caso è la Chastain ad interpretarla) sorella di lui, che in un certo senso è la vera minaccia del film, poiché gli elementi gotici come il fantasma (i fantasmi), fungono solamente da contorno.
Da menzionare è anche la bravura di Charlie Humman, qui presente in un ruolo più secondario ma non per questo meno importante, interessante ed affascinante. Dei veri personaggi alla Del Toro insomma.
Il comparto tecnico vale già da solo l’intera pellicola, in particolar modo grazie alla fredda, cupa, ma anche molto colorata fotografia, alle musiche e agli effetti speciali. Un altro motivo per cui lo definisco un film elegante è per via dei costumi che sono veramente da Oscar.
Per quanto ci provi però, non riesce a rinunciare a qualche piccolo difettuccio per quanto riguarda la parte iniziale un po' lenta, ma che funge da caratterizzazione dei personaggi.
Un film quasi perfetto, che per quanto mi riguarda entra direttamente a far parte di uno dei migliori, se non addirittura il migliore del regista.
E' con passi brevi e lenti che si entra nella vita di Jude.
Il primo passo: sicuro, coraggioso, che non teme sorprese perché ci si crede pronti a tutto. Ma ecco che il piede poggia inaspettatamente su una superficie instabile, si cade, ci si ferisce.
Il Giappone, culla della maggior parte dei film estremi e
moralmente scorretti, torna a stupirci con Grotesque, un lungometraggio in
salsa Hostel ma, come il suo simile, non riesce a centrare completamente
l’obiettivo.
Terzo capitolo della saga prodotta da J.J. Abrams ed inaugurata nel 2008 dal fortunato "Cloverfield", una saga che con il secondo sorprendente capitolo sembrava essere più tematica o ideologica che narrativa ma con questo nuovo film torna, chiarendo alcune cose, ad essere una saga "standard".
Direttamente dagli “Inediti in Italia”, ecco un filmaccio amatoriale indie diretto dall’esordiente futuro regista di Alien e Il Gladiatore, Ridley Scott.
No, ho sbagliato, non è Ridley, è Robert Scott, apprezzato in tutto il mondo per…..per…..
Ammetto di non essere un fan di Luca Guadagnino, poiché ho solamente visto il suo A Bigger Splash e non mi aveva fatto impazzire, anzi l’ho trovato anche abbastanza noioso. Devo invece ricredermi con la sua ultima opera cinematografica Chiamami Col Tuo Nome, e devo dire che qui si è veramente, ma veramente superato!
The Post, la nuova pellicola targata Spielberg, supera la soglia della diffusione particolareggiata di reali accadimenti storici, puntando l’attenzione sulla necessità di salvaguardare un diritto: la libertà di stampa, contro un governo statunitense emblema di menzogne e di un silenzio scottante.
Alice è una quindicenne che appartiene al ceto medio. Sta a dieta e ha una vita amorosa normale. Ottiene buoni voti a scuola e pensa che un giorno le piacerebbe sposarsi. Quando, durante un party, Alice fa un “viaggio” con la droga, la sua vita cambia radicalmente.
Al momento dell'ideazione di The Foreigner, lo sceneggiatore e il regista dovevano scegliere di intraprendere due strade: fare un thriller destinato all'intrattenimento e basta oppure fare un thriller politico con una denuncia sociale alla base.
Ci sono amori delicati, intensi, insostituibili. Amori che nulla potrà separare, nemmeno una scomparsa improvvisa: quella di Andrea che, dopo aver fatto l'amore, lascia Teresa sola, senza una ragione, senza un biglietto.. ma con una creatura in grembo: Gilda.
Una piccola creatura che rimarrà sola, troppo presto. Dov'è suo padre? Perché non l'ha mai conosciuto? Non la voleva? E perché Teresa si suicida lasciando Gilda di soli 5 anni?
Domande che tormenteranno questa giovane ragazza e che la porteranno a far luce sulla vita di sua madre, su di un amore speciale e sul più grande segreto della sua famiglia.. Un segreto che a qualcuno peserà prepotentemente sul cuore e che aiuterà la ragazza in questo suo viaggio di scoperta.
Lettura scorrevole, che cattura l'attenzione e tiene incollati sino alla fine del libro! Io non ho fatto una sola pausa : l'ho divorato!
Ecco che, per la prima volta, faccio una recensione di un film appena uscito al cinema tralasciando (ma solo per oggi) il mio genere cinematografico preferito: quello delle suore tettone contro i nazisti umanoidi dell’Illinois!
Quando finalmente son riuscito, dopo una lunga caccia, a mettere le mani su questo lavoro, l’emozione era stata piuttosto forte, dal momento che avevo una mezza idea di ciò che stavo per andare a vedere, e cioè uno dei film più folli, malati, sporchi, fuori di testa, cattivi, estremi, disgustosi, mai banali, violenti e chi più ne ha più ne metta.
Ridley Scott abbandona per un momento la saga dello Xenomorfo e torna al cinema, dando inizio a questo nuovo anno cinematografico con Tutti i Soldi del Mondo (o All the Money in the World se vogliamo utilizzare l’inglese), storia vera sul rapimento di Paul Getty III, nipote di J.Paul Getty (colui che ha avuto il privilegio di essere l’uomo più ricco del mondo), avvenuto a Roma ad inizio anni ’70.
La storia del film si sviluppa in maniera prevedibile soprattutto perché canonica oramai per il genere horror ma, data la presenza di Guillermo Del Toro come produttore e sceneggiatore, il film riesce comunque a colpire ogni tanto grazie a qualche spiraglio di creatività che non guasta mai in un horror e che lo rendono vagamente originale.