Jesus Christ Vampire Hunter


Regia: Lee Demarbre

Ed eccoci qui oggi a parlare di una pellicola per tutti i gusti, che ha la capacità di unire le tre categorie più disparate della storia dell’umanità: le lesbiche, i vampiri e Gesù Cristo!

Ebbene si, perché infatti questo Jesus Christ Vampire Hunter, filmaccio canadese amatoriale diretto nel 2001 dal folle Lee Demarbre, ha come protagonista il già citato Messia che deve combattere contro una setta di succhiasangue, i quali hanno scoperto come sopravvivere ai raggi solari tramite l’uso della pelle delle lesbiche e ovviamente, questo film, è un FOTTUTO CAPOLAVORO!

Si perché avendo veramente lo stesso budget di una famiglia di senzatetto dell’Est Europa, Demarbre realizza un’opera cazzarona, blasfema, che non si prende sul serio neanche nei vintage titoli di testa e che diverte (sia con battute ma anche con litri di sangue) dall’inizio allo spettacolare finale a ritmo di rock.

La storia racconta di questi famigerati vampiri che stanno dimezzando la popolazione lesbo di una metropoli; l’unico che può intervenire per salvare le amanti della patata è proprio lui: Gesù Cristo in persona!

Chiamato da un prete rasta punkabbestia con tanto di cresta rosa da gallo cedrone, el hijo de Dios sbucherà dalle acque del mare, subito prima di spaccare qualche culo di pipistrello a colpi di kung fu che neanche la buonanima di Bruce Lee in Transilvania.

Con l’aiuto di un’affascinante apostola e di Santo, un enorme wrestler messicano (?) venuto in soccorso a nuestro señor, riuscirà il Messia a sconfiggere la stirpe del male, capeggiata da un sadico chirurgo completamente fuori di testa? 

Fin qui, tutto normale, ma vi ho ancora detto che tutta la storia è narrata da un predicatore pazzoide che ha lo stesso parrucchiere di Jared Leto?


La trama, semplice ma ben strutturata, è una cannonata di situazioni demenziali e grottesche e le blasfemie, seppur numerose, sono sottilissime (tranne nella scena del camerino in cui il Salvatore indossa una t-shirt con delle scritte MOLTO scurrili).


Un elemento che rende il film scorrevole come le chiappe imburrate di Maria Schneider in Ultimo Tango a Parigi è la presenza di personaggi stranissimi e divertentissimi: da preti rockstar a medici impazziti, da segretarie con un culo più grande di una portaerei al migliore di tutti, l’esilarante Santo.

Tantissime le scene da cineteca dello (s)cult: la scena di combattimento nel parco con lo stop motion in retromarcia, la benedizione con la birra sputata, il buco nel petto che emana luce, il centro d’accoglienza per lesbiche, Gesù che come ultimo gesto tocca il culo alla segreteria….

Tutte scene fuori di testa, ok, ma mai come quella in cui il protagonista parla con suo padre, che ha preso le sembianze di un GELATO ALL’AMARENA (infiniti ?).

Bellissimi gli intermezzi in stile Batman degli Anni ’60 nei quali un crocifisso di legno viene fatto girare con in sottofondo un coro che canta “Jesus!”.
  

PARODIANDO VARI SOTTOGENERI (vampiresco, arti marziali, B movie Anni 70), DEMARBRE REALIZZA IL PADRINO DEI FILM AMATORIALI, UNA DINAMITE COMICA CHE DIVERTE CHI GUARDA IL CINEMA CON LA SPINA STACCATA.

SCONSIGLIATO AI CRITICI CINEMATOGRAFICI.

Ps: Se già dai primi minuti vi può sembrare una cazzata, non avete idea di quanto lo diverrà in seguito….

Giudizio complessivo: 9
Buona visione,






Film Completo




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