Regia: Jeff Lieberman
Dopo La Notte Della Lunga Paura, proseguiamo sul filo del B movie (o meglio, del Beast movie) con questa opera di metà Anni 70 intitolata I Carnivori Venuti Dalla Savana, Squirm nella versione originale (con la m finale e non con la t, brutti zozzi maliziosi).
Diretta dall’esordiente regista newyorkese Jeff Lieberman (autore del cult Satan’s Little Helper), la pellicola tratta il tema classico dell’uomo contro la natura, in questo caso però senza ricorrere a esplosioni nucleari, scorie nucleari, scoregge nucleari o tutto ciò che ha a che fare con l’impiego di Homer Simpson (non volevo fare la battuta scontata su Chernobyl e allora….ma minchia se la cito è come se fosse una battuta….ora come usciamo da questo cul de sac? Ah, trovato): IL FILM PARLA DI LOMBRICHI ASSASSINI INCAZZATI COME DELLE BISCE (visto che parliamo di animali striscianti rimaniamo in tema).
Nella cittadina agricola di Fly Creek, una violenta tempesta che manco in India con i monsoni abbatte i tralicci dell’alta tensione e, a contatto con il terreno zuppo di pioggia, si crea quest’onda energetica che trasforma i pacifici strisciatori della merda in famelici carnivori ghiotti di human flesh (“What’s american boy! Maccarone m’hai provocato e io te distruggo”).
Ovviamente coloro che scoprono tale tragedia (in questo caso un’allegra famigliola di campagna in stile La Casa Nella Prateria) non verranno creduti da sceriffo e concittadini, ma la notte dei lombrichi viventi arriverà molto presto…. (risata malefica tipo Uauauaua).
Invecchiato malissimo, I Carnivori Venuti Dalla Savana è una pellicola di stampo televisivo che viene ricordata dagli amanti dello (s)cult per alcune sequenze piuttosto raccapriccianti ed impressionanti (se siete delle paurose checce in tutù, ovviamente): contadini con lo stomaco divorato e con le costole ricolme di vermi, vermi che bucano le guance delle vittime, vermi che passano tra le tubature ed escono dai buchi della pigna della doccia (è quasi meglio fare la doccia con un pazzo vestito da donna che ti guarda), vermi tra gli spaghetti, maree di vermi inondano un’abitazione….
Insomma, tanti vermi escono da questo Squirt…uh scusate Squirm!
Dopo questa svista, codesta recensione finirà nell’indice delle recensioni proibite e quindi avviamoci verso il viale del tramonto: Squirm è una pellicola che non va oltre la sufficienza a causa della mancanza di un ritmo convincente (troppo legato al tubo catodico) e alla poca originalità della sceneggiatura (e, attenzione, non dell’idea originale, perché dei vermi killer mangiatori di carne umana non si vedono tutti i giorni); fortunatamente un buon numero di scene splatter riuscite salvano la baracca.
Molti elementi, a parer mio, sono stati ripresi in seguito da Ron Underwood in Tremors, cultone Anni 90 che mi ha fatto passare parecchie domeniche pomeriggio sdraiato sul divano sintonizzato su Italia 1 (le altre domeniche pomeriggio ero sempre sdraiato sul divano e sempre sintonizzato su Italia 1, ma guardavano Space Jam).
SQUIM LO CONSIGLIO A TUTTI GLI AMANTI DEL VECCHIO ECO-HORROR E DEL TRASHUME AMATORIALE.
LO SQUIRT INVECE LO CONSIGLIO ANCHE A CHI NON È PER FORZA AMANTE DEL VECCHIO ECO-HORROR…e dopo questa affermazione, la ghigliottina mi attende, alla prossim...vabbè arrivederci!
Giudizio complessivo: 6
Buona visione,
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