Regia: Anthony C. Ferrante
Dopo aver visto, rivisto, commentato i vari Sharknado, Sharknado 2, Sharknado 3 e Sharknado 4, l’attesa per il quinto capitolo era un qualcosa di difficilmente quantificabile, roba che IT e Saw 8 levatevi proprio.
Il buon Anthony C. Ferrante ci ha decisamente preso gusto, trovando ormai la sua vera ed unica ragione di vita e sinceramente non mi sento proprio di dargli torto, considerato il divertimento e il presobenismo che deve contagiare tutti coloro che lavorano dietro a questa roba qui; io stesso pagherei per stare sul set solo che mezza giornata, per poter assistere alla gara di taglio in volo dello squalo o a qualche disciplina affine.
La scritta “The Asylum Production”, piazzata in bella vista al secondo n. 3, ci tranquillizza subito come al solito, lasciandoci ben presto intendere che ripartiremo da dove abbiamo finito (anzi forse faremo pure peggio).
Fin Shepard e tutta la sua aggressiva e supepoterizzata famiglia ovviamente non marcano visita e ci aiutano dopo poche battute a chiarire (positivamente) il dubbio sulla possibilità di peggiorare ulteriormente le meraviglie precedenti.
Ci vuol poco infatti a capire che non ci si potrà sottrarre alla solita cagata, introdotta da sfiziosi titoli di testa ad accompagnare la solita hit, rivista per l’occasione.
Le scene memorabbili chiaramente non si contano.
Gli Sharknados non tardano ad arrivare (anche perché quei due minchioni li vanno a cercare perfino nei sotterranei di Stonehenge (ma Cristo, dico io, come cazz vi viene in mente?), e per fortuna ci pensa la conduttrice di Good Morning Britain ad indirizzare nella giusta direzione la popolazione con un eloquente “Vi preghiamo di non affrontare, dar fastidio, combattere, accarezzare (???) o dar da mangiare agli squali”, il tutto proferito con la massima serietà che deve avere un giornalista nel momento in cui parla di squali volanti.
Quando però Tara Reid afferra l’elicottero in volo e lo scaraventa di sotto come fosse di cartapesta, comincio a pensare che stavolta in casa Asylum abbiano un tantino esagerato, anche se la meravigliosa scena con Bret Michaels ci rimette (o forse ci fa rimettere più che altro) in pace con noi stessi.
Di seguito poi potremmo osservare squali tagliati in due dal lancio di un piatto, Slalom speciali in mezzo allo sharknado con bacchette da sci usate per infilzare i nemici volanti nel mentre che in sottofondo si ascolta “The Kids Aren’t Alright” degli Offspring, italiani nei pressi del Colosseo che urlano un “Mamma mia” in un italiano ipermaccheronico (cazz sono venuti a girarne un pezzo a Roma e io non ne sapevo nulla?) per poi concludere con la scena top.
E mi riferisco chiaramente alla comparsa del Papa capellone che parla pure lui con accento italo-amerrigano e Shepard che si confessa a lui, affermando che ha peccato, ma a FIN di bene.
E poi, dopo i vari fulminado, vaccanado, nuclearnado e la new entry SAFARINADO, ecco che fa la sua comparsata e diventa sempre più protagonista (ovviamente nei pressi del Giappone) l’inimitabile SHARKZILLA!!!, cioè un Godzilla fatto di squali per chi non l’avesse capito il riferimento o non avesse voluto capirlo (giuro non ci volevo credere ma è tutto vero).
Ma se credevate che le sorprese fossero qui finite, vi sbagliavate, perché ci mancava ancora lo Sharknado trasformato in macchina del tempo, da cui fuoriesce un Dolph Lundgren che in realtà è il figlio di Shepard venuto a salvarlo…ecco questo forse sì è davvero troppo (e scusate per lo spoiler :-D).
Ma comunque, dopo avervi deliziato con alcune perle del film, possiamo ora dedicarci al comparto tecnico.
Ok, fatto.
Certo, forse le idee cominciano un po’ a mancare, le deviazioni sempre più evidenti verso la fantascienza spinta non so quanto mi aggradano, alcune fasi (verso la metà in particolare) di lieve noia si fanno indubbiamente sentire e mi verrebbe da pensare ad una conclusione della faccenda prima che sia troppo tardi.
Ma la citazione finale a Ritorno Al Futuro e quel “To be continued” che già ci catapulta verso Sharknado 6, non lasciano scampo.
Giudizio complessivo: AHAHAHAH
Enjoy,
Trailer