Regia: Zack Hildtch
Ennesima trasposizione filmica di una delle numerose storie di Stephen King che, soprattutto quest'anno, ha visto trasporre un numero davvero notevole delle sue opere, sia nel campo cinematografico e televisivo che in quello dello streaming.
Però questo "1922" è forse una di quelle che si distingue di più grazie alla sua particolarità e, per alcuni aspetti, anche per la sua stranezza. È davvero difficile riuscire ad inquadrarlo in un singolo genere perché non né un film drammatico né un horror né un thriller, semmai lo si può identificare come un insieme equo di questi tre generi.
Di sicuro posso affermare che si tratta di un film molto pesante, in alcuni momenti anche molto intenso, durante il quale la tensione si fa sempre più costante. Non è un film semplice da vedere per via di numerose scene che possono disturbare un determinato tipo di pubblico, infatti raccomando la visione prevalentemente alle persone dallo stomaco forte e ai fan di Stephen King, perché non se lo possono far sfuggire.
Mi è piaciuto moltissimo il contrasto tra il contenuto inquietante, alle volte disturbante e cupo e la regia che, in alcune parti, azzarda con delle inquadrature dalla forte ironia nera, una scelta molto coraggiosa che costituisce buona parte del fascino di cui gode questa pellicola.
Un altro aspetto che ho apprezzato davvero molto è la fredda e cupa fotografia che contribuisce a creare un'atmosfera decisamente singolare ed interessante.
Forse una maggiore cura nei dialoghi, uno maggiore sviluppo della trama e di vari aspetti superficialmente trattati collegati ad essa, nonché un'interpretazione meno forzata del protagonista, avrebbero potuto rendere questo film decisamente migliore anche se si tratta uno dei più interessanti film dell'anno e, in ogni caso, uno dei migliori targati Netflix e qualunque possessore di questa piattaforma dovrebbe dedicargli un'ora e quaranta.
Giudizio complessivo: 7,5
Buona visione,
Trailer