Regia: Michael Goi
Ohibò, cari lettori, prima di iniziare la recensione vorrei precisare una cosa, molto importante. Durante la realizzazione di codesta recensione NON sono stato in alcun modo ricattato dal regista, e neanche ho ricevuto denaro per parlare bene del film seguente.
Come? Vi chiedete forse per quale motivo ho fatto questa premessa?
È presto detto..."Megan Is Missing", mockumentary horror del 2011 diretto da Michael Goi (già responsabile della fotografia nella serie TV American Horror Story), ha una ragguardevole media voti sia su IMDb (del 4.8/10) che su Letterboxd (del 2.0/5). Diciamo che, da codeste valutazioni, si potrebbe intuire che il film faccia schifo.
Ma in questa recensione vi cercherò di spiegare perché questo lungometraggio è invece uno dei migliori found footage in circolazione. Nonché uno dei più psicologicamente disturbanti dai tempi di "La Ragazza Della Porta Accanto" e "The Poughkeepsie Tapes".
La trama è questa: Megan, ragazza estremamente popolare, scompare misteriosamente e, tempo dopo, tocca anche alla sua migliore amica Amy, dal carattere diametralmente opposto.
Il film ripercorre gli ultimi giorni di vita delle due.
Ora, direi di partire subito da ciò che forse ha reso "Megan Is Missing" non tanto appetibile al pubblico americano: la lentezza.
La pellicola di Goi è infatti un horror drama, e come tale non presenta jumpscares di qualsiasi tipo, ed è davvero lento. I primi 40 minuti di film infatti ci servono soltanto come "introduzione", dove il regista cerca di sviluppare bene le personalità delle due protagoniste, anche a costo di annoiare a morte lo spettatore. Perché di fatto, oltre a festini a base di sesso, dialoghi e roba varia...non succede proprio niente. E io sono il primo a criticare queste scelte registiche, ma non qui. Non per questo film.
I 40 minuti iniziali sono abbondantemente giustificati dal resto della pellicola, questo perché Goi crea dei personaggi altamente stereotipati, ma a cui ti affezioni. Con cui provi empatia.
Inizi a provare pietà e affetto per Amy, e allo stesso modo anche per Megan.
E abbassi la guardia.
Eh si.
Perché non dovresti attaccarti così ai personaggi, a maggior ragione in un horror. Ma te non né puoi fare a meno, e questo è tutto merito del regista.
Al termine dei primi minuti, "Megan Is Missing" si rivela per quello che è: un "La Ragazza Della Porta Accanto" versione mockumentary. Oh si. Non prima però, di un po' di sana critica ai giornalisti e ai telegiornali che, con la scomparsa di Megan, si mettono a sfruttare l'occasione per articoli di dubbia utilità.
E questa parte è forse una delle migliori dell'intera pellicola.
Ma la televisione cavalca lo scalpore che ha portato la scomparsa della ragazza fino a quando a nessuno più interessa, e come fa anche la polizia, smette di parlare di Megan. L'unica che non si da pace è Amy, la migliore amica e, qui Goi butta in mezzo non solo il bullismo ma anche il cyberbullismo (Unfriended style).
Ma è questione di tempo e anche Amy viene rapita, e la sua telecamera ritrovata in un sacchetto della spazzatura tempo dopo.
Il rapitore ha filmato gli ultimi 20 minuti della pellicola. E qui arriva la violenza psicologica. La ragazzina viene torturata, devastata, distrutta in 20 fottuti minuti, e ti viene sbattuto in faccia tutto.
Non vedremo sangue (un po' si, a dirla tutta, ma nulla di che), ma non sarà necessario, perché basta l'umiliazione. E capisci per quale motivo non avresti dovuto affezionarti alle due protagoniste.
Il finale non sto a spoilerarvelo, ma è pesante.
Dannatamente pesante da digerire.
In conclusione, "Megan Is Missing" è uno dei migliori Found Footage che io abbia mai visto, ma che non è per tutti. Tratta temi scomodi, e li tratta in maniera solida, efficace.
È noioso e lento, senza ombra di dubbio...ma la violenza che ci viene mostrata, e anche fatta sentire (nel finale sopratutto) non la troverete in nessun altro film.
"Megan Is Missing" è l'horror più cattivo e realistico che potrete mai vedere, statene certi.
Giudizio complessivo: 7.9
Buona visione,
Trailer