Regia: Sofia Coppola
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Sofia Coppola ripropone, questa volta dal punto di vista femminile, il classico di Don Siegel con protagonista il grande Clint Eastwood (che non ho ancora visto).
Anche in questo caso il cast è d'eccezione con delle attrici (Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning) e un attore (Colin Farrell) qualitativamente notevoli.
Per quanto mi riguarda, "L'Inganno" è una delle più belle sorprese di questo anno, le mie aspettative erano abbastanza tiepide a causa di recensioni, da parte del pubblico, non particolarmente entusiaste.
Innanzitutto su tratta di un remake molto intelligente già solo per il soggetto non completamente uguale all'originale, ma anzi trova proprio il suo punto di forza in questo diverso approccio che Sofia Coppola ha deciso di intraprendere. Naturalmente si tratta di una scelta molto furba, non a caso la regista ha scelto questo periodo, ovvero un momento di florida espansione del concetto di girl-power nel cinema grazie a vari film e attrici.
Ma si tratta, comunque, di qualcosa di nuovo e, per questo, apprezzato (almeno da me).
Inoltre, soprattutto per quanto riguarda questa storia in particolare, il cambiamento del punto di vista offre molti spunti ancora inesplorati dall'originale.
L'arrivo di questo sconosciuto all'interno della casa scaturisce diversi comportamenti e azioni da parte delle cinque donne: c'è chi vede in lui un possibile amante, chi una via di uscita, chi uno sfogo per i propri desideri e le proprie fantasie, chi cerca in lui la conferma di un vero nemico fuori da quelle mura e quindi una sorta di comprensione e/o giustificazione per la guerra in atto mentre chi cerca solo un amico o una figura che possa sostituire un familiare scomparso a causa di una delle battaglie.
Tutto questo poi avrà uno sviluppo molto interessante che troverà poi una splendida e inaspettata conclusione.
L'intera vicenda viene diretta in maniera, seppur semplice, con una notevole prevalenza di inquadrature fisse, sublime; ho adorato la precisione delle suddette inquadrature, all'interno di ognuna di esse tutti gli elementi sono impostati e inseriti (compresi gli attori) seguendo un determinato studio, tanto da creare un'atmosfera molto particolare che, in alcuni casi mi ha ricordato un'impostazione teatrale; le inquadrature sembrano più dei quadri dell'epoca che delle semplici scene di un film.
Splendide le varie interpretazioni, soprattutto quelle delle tre attrici femminili che, con i loro sguardi, rendono percepibile la costante, ma nascosta, tensione tra di loro. Mentre ho trovato Colin Farrell sì bravo ma non convincente tanto quanto loro che riescono facilmente a metterlo in ombra.
Splendida la parte finale durante la quale la calma regia comincia a muoversi sempre più, la colonna sonora, fino ad ora composta esclusivamente da suoni naturali (come il vento, gli uccelli e le foglie) e dal rumore delle bombe in lontananza, si fa sentire con degli incontrollati suoni profondi; ciò che prima era controllo e calma rischia di sprofondare nel caos.
Il film poi si chiude con una meravigliosa inquadratura che da sola meriterebbe la nomination agli Oscar.
Giudizio complessivo: 8
Buona visione,
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