Regia: Tommy Lee Wallace
Parliamoci chiaro….. il solo ed unico motivo per cui definisco IT- La Mini Serie un cult, è solo ed esclusivamente per via della magistrale interpretazione di Tim Curry nei panni del nostro amatissimo Pennywise, che funziona davvero tanto, ma per il resto è impossibile negare che sia invecchiata malissimo.
Si notano già dai primissimi minuti i cambiamenti che possiede questa trasposizione rispetto al romanzo scritto da Stephen King da cui ha origine; sono infatti presenti parecchie scene che nel libro non esistono o che sono state cambiate, ad esempio quella in cui Eddie Kaspbrak incontra per la prima volta IT, ma non sotto forma di lebbroso, bensì nella sua classica figura da Clown e, cosa più importante, non nella spaventosa casa di 29 Neibolt Street (che tra l’altro non è presente nel corso della mini serie), ma in una grande doccia.
La cosa che più mi ha dato fastidio, anche se per qualcuno può sembrare una piccolezza, è il fatto che abbiano rimpiazzato il nome del cinema della famosa cittadina del Maine in cui si svolge la vicenda, Darry, da “Aladdin” a “Paramount” (davvero non ne ho capito la necessità).
In questa trasposizione, sono presenti tutte e due le parti narrate nel romanzo, ovvero quella in cui i Perdenti affrontano per la prima volta IT da piccoli e quella in cui, 27 anni dopo (come ben sappiamo, Pennywise ritorna ogni 27 anni), si riuniscono, ormai adulti, per sconfiggerlo una seconda volta definitivamente.
Personalmente io preferisco la seconda parte, perché è leggermente più fedele rispetto alla prima che ritengo troppo frettolosa e poco, per l’appunto, fedele al romanzo; ma la cosa che mi ha scioccato di più, è che il tutto non succede secondo un ordine logico.
Degli effetti speciali, non ne parliamo… sono uno dei motivi principali per cui ritengo che questa mini serie, sia invecchiata male male male, anche se, nonostante le molte cose negative, un paio di pregi ce l’ha (vedi per esempio la scena del lavandino, trasposta molto bene e quella ormai classica della barchetta).
Le varie interpretazioni dei personaggi, adulti e non, fatta eccezione per quella grandiosa di Tim Curry, sono discrete, ma penalizzate purtroppo dal pessimo doppiaggio.
In conclusione, questa mini serie di IT, è un mezzo pastrocchio sia per quanto riguarda la narrazione, sia (anche se un poco meno) per quanto riguarda il lato tecnico (perché anche la regia non è che sia granché), ma allo stesso tempo, ne siamo tutti molto affezionati (scommetto anche chi non ha vissuto negli 90, come il sottoscritto).
Giudizio complessivo: 6.5
Buona visione,
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