Regia: Emmanuel Kervyn
Il premio della giuria al 51° Festival di Cannes per Festen di Thomas Vinterberg dovrebbe essere immediatamente revocato e riattribuito a Rabid Grannies – Nonne Cannibali!
Infatti é evidente che Vinterberg ha perlomeno copiato l’incipit del film belga sulle nonnine cannibali.
L’ambientazione é un po la stessa, in occasione del loro 92esimo compleanno due dolci e ricchissime nonnine invitano come ogni anno il loro stuolo di figli e nipoti nell’enorme e sperduta residenza di famiglia dove vivono come due recluse.
Le nonnine sono due simpatiche vecchiette che dipendono l’una dall’altra. Ritenute delle taccagne da tutti sono in verità generose solo con chi non gli chiede niente. La prima scena dove appaiono infatti le ritrae all’uscita dal negozio di alimentari mentre regalano ad un senzatetto cieco del cibo e una bella bottiglia di vino.
Ma la rimpatriata sta per cominciare e qui vediamo arrivare un’orda di parenti e amici “serpenti”che hanno un solo obiettivo in comune, il trapasso delle due vecchiette e la riscossione della loro succulenta eredità.
Bisogna dire che il regista Emmanuel Kervyn si giostra bene nel presentarci e delineare tutti i protagonisti di questo film corale.
Ovviamente tutti i personaggi sono stereotipati ma rappresentano una bella fauna umana ipocrita e borghese. Un odioso prete, un ciccione produttore di profilattici, un playboy, una lesbica in carriera e la compagna, un costruttore d'armi e la servitù, composta da madre/padrona, figlia sottomessa e un maggiordomo molto queer.
Che dire, le premesse per un cult trash ci sono tutte, soprattutto perché Nonne Cannibali é un film prodotto dalla Troma, la casa di produzione statunitense che ha sfornato, tra gli altri, Poultrygeist, Maniac Nurses e Tromeo and Juliet.
Scopriamo durante la cena che il nipote Christofer, adoratore di satana… é stato diseredato dalle nonnine ma, visto che non serba alcun rancore… fa consegnare da un’inquietante signora dagli occhi allucinati un regalo speciale, una scatola in legno intagliato che sprigionerà un denso fumo.
Questa magica pozione trasformerà in un battibaleno le due nonnette in mostri cannibali dalla forza sovrumana.
É qui la festa? Si é qui! Perché da questo momento tutti gli invitati diventeranno come dei topi in gabbia in un delirio gore di cattiverie familiari e frattaglie.
Per un’oretta piena infatti il film diviene un delirio di amputazioni e morti splatter.
La galleria é infinita ma sono da antologia le scene in cui le due nonnette divorano il culo del costruttore d’armi, amputano la gamba alla nipote e indossano un’armatura per decapitare gli invitati.
Il ritmo é incalzante e la recitazione dei protagonisti é talmente sopra le righe da dover aver richiesto agli attori una prova fisica estenuante.
I dialoghi sono follia pura e fanno spanzare dal ridere, le due nonnette infatti ci danno dentro pesantissimo nell’insultare e umiliare la loro prole, tanto che in alcuni momenti viene da pensare che il film sia un manifesto punk.
Ma non vi preoccupate, Rabid Grannies va molto oltre questo, é intrattenimento puro, delirio senza limiti, sovversione e humor nero, ma con uno spirito libero e menefreghista tipico del cinema di Ed Wood e John Waters.
Se lo guarderete vedeteci quello che volete ma soprattutto divertitevi perché questo film é un regalone per gli amanti del genere.
Giudizio complessivo: 8
Enjoy,
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