Regia: Franco E. Prosperi
Ecco il classico caso che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina (stesso discorso di una pellicola e del suo poster, anche di un film porno….i falli e le tette potrebbero essere benissimo fotomontati!).
Come fa, signori lettori, a non destare un minimo d'interesse una copertina così (soprattutto alla parte di voi lettori che ruttate in canottiera sul divano)? Cioè, un enorme felino (una tigre, una pantera nera, Garfield incazzato perché son finite le lasagne…) che ringhia allo spettatore sovrastando una notturna metropoli e con alle spalle un bellissimo blu scuro e con scritte come “La natura si ribella e fa un culo così a sti umani di merda!” e “Il film che è stato censurato anche nei titoli di coda” non è spettacolare?
La risposta è SÌ….ma purtroppo non si può dire la stessa cosa del film.
1984. Il regista Franco Prosperi, ovvero colui che, insieme al giornalista Gualtiero Jacopetti, ha inventato il genere mockumentarystico del Mondo Movie (cioè docu-film con immagini vere di violenza su animali e di vita quotidiana nelle zone sottosviluppate….ma se non sapete ste cose andatevele a cercare cazzo, sul web non ci sono solo video di gattini, di troione siliconate e di Rovazzi!) si rimette dietro la macchina da presa e realizza un’opera che riprende molti aspetti del Mondo Movie, ma che non ha lo stesso mordente di quei maledetti film (ed è strano che non c’è l’abbia, stiamo parlando di un film che ha in copertina un felino incazzato nero).
Il problema principale risiede nella sceneggiatura (scritta da Prosperi), che da una buona idea si dirige verso uno svolgimento confusionario: siamo in una città tedesca (lo si può capire dagli abitanti, coi baffetti e il braccio destro alzato) e qualche liquido misterioso sta infettando gli animali dello zoo, i quali riescono a fuggire e a creare il panico tra i cittadini. Sarà compito di un veterinario fermare le bestie e, soprattutto, l’infezione (che non ha colpito solamente gli animali…..).
Una buonissima idea che però viene utilizzata male, mostrando numerose scene di caos e di tensione che però non funzionano e alla fine sono fini a se stesse e servono solo a mostrare un animale pericoloso che non cerca vendetta verso gli esseri umani ma che cerca solamente di sopravvivere. “E se un uomo viene mangiato pazienza, è la natura” potrebbe dire un socio del WWF.
Peccato, perché vi sono nel complesso scene riuscite: i ratti che banchettano con una coppia che stava cercando di copulare in macchina, il ghepardo che corre per la città deserta, l’orso polare che si aggira tra i corridoi dell’asilo….
La parte migliore è sicuramente il finale, aperto ma che mette comunque i brividi.
Buona anche la regia (molto simile a quella dei thriller Anni 70 come Cosa avete fatto a Solange?, Macchie Solari….), che però non sfrutta l’ottima idea iniziale e mette insieme una serie di semi – attacchi di animali che possono far spaventare gli stomaci deboli, ma che passano inosservato sotto gli occhi dei divorati assidui di pellicole horror (e dei fan del National Geographic).
Non il miglior film di Prosperi, che nel ’62 ha deliziato le folle con l’oramai classico Mondo Cane (e poi i suoi sequel: Mondo Cane 2 e Mondo Cane 2000).
Questo Wild Beasts (che comunque ebbe anche un buon successo) cerca di riprende quell’atmosfera malsana e terribilmente veritiera (utilizzando anche scene di vere uccisioni di animali, come il gatto divorato dai topi e l’assalto alla fattoria), ma purtroppo non ha lo stesso carisma di quei film e non riesce a trasportare l’eterna lotta Natura vs. Uomo in una grande metropoli, così da perdersi in un bicchiere d’acqua (inquinato).
UN FIGLIO DEI MONDO MOVIE CHE IN GRAVIDANZA SEMBRAVA FOSSE UN BEL PROGETTO, MA CHE POI È STATO PARTOTITO NON PROPRIO BENISSIMO.
CONSIGLIATO SOLO AGLI AMANTI DEI FILM SULLA VENDETTA DELLA NATURA E AI TELESPETTATORI DI GEO GEO.
Giudizio complessivo: 5,5
Enjoy,
Ps: Se ci fosse stata anche una sola scena di nudo, forse avrei dato 6….ma FORSE (scena di nudo ovviamente umana, non sono mica così morboso….e voi?)
Trailer