Regia: Carlo Verdone
Che piaccia o no, bisogna ammettere che Sir. Carlo Verdone from Roma è stato uno dei migliori attori comici italiani degli ultimi anni e, forse, l’unico che è riuscito a portare avanti il cinico umorismo delle commedie italiane del dopoguerra con protagonisti Sordi, Gassman e Tognazzi.
Infatti, affermare che Verdone è l’erede del mitico Albertone è più che corretto (ovviamente, però, er marchese Del Grillo era di qualche spanna sopra il buon Carlo, ma stiamo sempre parlando di uno dei mostri sacri del nostro cinema).
Viaggi Di Nozze, film del 1995 di grande successo al botteghino, è il classico esempio di “commedia alla Verdone”, ovvero che alterna elementi di grande umorismo (soprattutto verbale) a momenti più cinici e drammatici, che fanno riflettere lo spettatore su temi piuttosto forti come il suicidio, il tradimento e l’amore finito tra un coppia di sposi. Immancabile è il finale dolce-amaro di Verdone, presente in quasi in tutti i suoi film e che ci lascia dentro un dubbio: “Ma se quello che abbiamo appena visto fosse reale, sarebbe sempre da ridere?”
Verdone riprende lo schema narrativo di Un Sacco Bello e Bianco, Rosso E Verdone, raccontandoci i viaggi di nozze di 3 bizzarre coppie: due coatti romani malati di sessomania, una coppia formata da un medico pignolissimo e cagacazzi e la nuova frustata compagna e una timida coppia di sposi circondati da degli stronzissimi parenti (che, ovviamente, rovineranno loro la splendida Crociera).
Ma analizziamo episodio per episodio (se ne avete voglia, eh?):
EPISODIO IVANO & JESSICA
Probabilmente i 30 minuti più riusciti della filmografia di Verdone. Due coatti arricchiti vanno in viaggio di nozze a Firenze. Qui copuleranno ovunque, tra bizzarri giochi erotici, sensuali lap dance e un coito interructus in un parco acquatico.
Si parte alla grande con il matrimonio, condito con preti col codino, gomme da masticare e invece del classico suonatore di organo abbiamo il chitarrista David Summer! Poi si passa al cenone, contornato da grattamenti de palle, telefoni che squillano in continuazione e la Gerini (Jessica) che mangia la torta con il chewing gum, recitando la mitica battuta: “ À só distingue!”.
Imbattibile, però, la ormai leggendaria battuta detta sempre prima di raggiungere l’orgasmo: “Ò famo strano!”.
Bellissima colonna sonora (Verdone grandissimo esperto di musica) tra canzoni di Iggy Pop, Morphine (con la mitica scena del ballo erotico, sicuramente la scena migliore del film), i Black Sabbath….
Credo che, rivedendolo anche 10 volte al giorno, nessun essere vivente si possa annoiare davanti a due personaggi così ben interpretati…..ho ragione, à stronzi?
GIUDIZIO: 10
EPISODIO RANIERO & FOSCA
Verdone riprende il personaggio di Furio Zoccano (o Zoccanò) di Bianco, Rosso E Verdone facendolo sposare con la povera Fosca (Veronica Pivetti).
Raniero Cotti Borroni è un medico che farebbe di tutto per i suoi pazienti (risponde al telefono in qualsiasi occasione, anche quando sta per raggiungere l’orgasmo….vedere per credere). Uno di questi è la zitella Fosca, che, per accalappiarsi qualcuno, decide di sposarsi con quest’uomo, non potendo neanche immaginare che tale essere è un rompicoglioni ipocondriaco e perfettino che porta all’esasperazione chiunque gli stia vicino. Durante il viaggio a Venezia Fosca arriverà al limite, anche se il primo pensiero di Raniero saranno sempre i suoi pazienti….
Nerissimo cinismo che fa ridere ma che mette anche i brividi.
Anche qui, numerosissime le scene da cineteca: “L’incontro” tra Fosca e Scilla al cimitero, il discorso delle feci bianche nel vagone ristorante, il voto della prestazione (7….Scilla prese 7 meno), il crudelissimo finale che rappresenta perfettamente il menefreghismo dell’essere umano.
Di pochissimo inferiore all’episodio di Ivano, resta comunque uno spaccato sulla società che fa sorridere (e pensare) a denti stretti.
GIUDIZIO: 9,5
EPISODIO GIOVANINNO & VALERIANA
Giovannino e Valeriana (Cinzia Mascoli) sono la classica coppia che si conosce da anni e che finalmente si sposa. Dopo un’eterna cerimonia celebrata da uno zio prete (interpretato sempre da un camaleontico Verdone), i due partono verso il porto per prendere la tanto agognata crociera. Qui, però, arriverà una telefonata da parte del padre di Giovannino e, da questo momento in poi, i parenti serpenti di entrambi gli sposini rovineranno il viaggio di nozze di questa povera coppia.
L’episodio più deboluccio, che risente molto la presenza degli altri due segmenti, che sono praticamente perfetti.
Se quello con Ivano era il più comico e quello con Raniero il più macabro, qui siamo a metà, ridendo delle disavventure dell’ingenuo Giovannino (personaggio che ricorda molto il Leo di Un Sacco Bello) ma anche riflettendo sui veri rapporti che vi possono essere tra noi e la nostra famiglia (genitori, fratelli, cugini) e se, se non fossimo neanche parenti, saremmo lo stesso uniti?
GIUDIZIO: 7,5
UNO DEI MIGLIORI FILM DI VERDONE (secondo me il suo più riuscito) E UNA DELLE MIGLIORI COMMEDIE ITALIANE DEGLI ANNI 90, CHE IRRIDE E METTE ALLA BERLINA I VIZI (E LE POCHE VIRTÙ) DEL BEL PAESE. CONSIGLIATO SOPRATTUTTO A QUELLI CHE NON AMANO PARTICOLARMENTE LA COMMEDIA ITALIANA E CHE VOGLIONO AVVICINARSI A QUESTO SOTTOGENERE. QUESTO È UNO DEI MIGLIORI ESEMPI.
VERDONE DA OSCAR (SIA PER LE INTERPRETAZIONI CHE PER LA SCENEGGIATURA).
Giudizio complessivo: 9
Enjoy,