Veloce Come Il Vento


Regia: Matteo Rovere

Prendere una curva a 200km/h, salire sul cordolo e sorpassare. Gestire l’adrenalina che pervade ogni centimetro del corpo, tagliare il traguardo prima di tutti e far esplodere le emozioni imprigionate sotto al casco. Figurarsi tutto questo nei minuti che precedono il grande momento mentre il ruggito dei motori lascia spazio al silenzio della preghiera. Griglia di partenza. Semafori verdi. Si parte.


Giulia De Martino vive in un casolare nella campagna imolese insieme al padre e al fratellino Nico. Ad appena diciassette anni è già pilota di automobili da corsa e sfreccia per i circuiti del campionato italiano Gran Turismo. L’improvvisa perdita del padre, suo mentore ed allenatore, la scaglia violentemente contro un muro altissimo di responsabilità. Ci sono un fratellino a cui badare, grossi debiti da pagare e un campionato da vincere per non perdere la casa. A complicare la situazione c’è il ritorno inaspettato di Loris, il fratello che Giulia non vede da dieci anni, quella vecchia gloria del Rally rovinata dalle droghe che ora vuole accampare diritti sull’eredità paterna. Quando realizza di trovarsi nell’occhio di un ciclone, Loris capisce di dover ridimensionare il proprio egoismo e di alleggerire il peso che grava sulle spalle della sorella. La stessa Giulia è consapevole di non poter risolvere i suoi problemi da sola, così chiede a Loris di allenarla. I fratelli De Martino lavoreranno insieme, in un susseguirsi di emozioni ad alta velocità che li porterà a misurarsi con i rimpianti del passato e a scoprire l’importanza di essere una famiglia.


Ci voleva un pizzico di follia per mettere in piedi un progetto di questo tipo. Qualcuno che si prendesse dei rischi, perché diciamocelo, il cinema italiano e le corse automobilistiche non si sono mai guardati nemmeno con la coda dell’occhio. 

Arriva Matteo Rovere che insieme al suo team crea qualcosa di unico e prezioso. Qualcosa che piace a tutti, agli amanti del motorsport e agli amanti delle storie struggenti, perché il punto di forza di “Veloce Come Il Vento” è proprio questo continuo passaggio dalla spettacolarità dell’azione alla profondità del dramma famigliare. 

Le scene d’azione girate dal vivo ricorrendo pochissimo alla computer grafica trasmettono una buona dose di adrenalina e in parallelo viene a formarsi una solida connessione con le emozioni dei personaggi, in particolare con quelle di Loris e di Giulia. Lui, sull’orlo di un precipizio da troppo tempo, lei costretta ad affrontare la vita a pugni chiusi, sembrano incapaci di colmare il vuoto di tutti quegli anni passanti senza sapere niente l’uno dell’altra. Osserviamo il loro rancore, le loro incomprensioni e lentamente ci accorgiamo che qualcosa cambia, che quella passione per la velocità che scorre nelle loro vene può riavvicinarli e salvarli una volta per tutte.


Stefano Accorsi interpreta Loris in maniera strepitosa. Recupera la parlata romagnola, si sporca, perde dodici chili e mette tutto se stesso in questo personaggio che gli vale il meritato David di Donatello come miglior attore protagonista. Ottima anche la prova dell’esordiente Matilda De Angelis, un mix perfetto di bellezza e grinta che entra in perfetta sintonia con il personaggio di Giulia. 

Adrenalinico, motivante, commovente e anche molto ironico, “Veloce Come Il Vento” apre le valvole delle emozioni. Se non lo avete ancora visto, fatevi un regalo e andate subito a recuperarlo! Non ve ne pentirete, vaccaboia!

Giudizio complessivo: 9
Buona visione,





Trailer



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