Regia: Edward Zwick
Non fatevi ingannare dal titolo, questo non è un semplice film strappalacrime da quattro soldi. Il titolo originale, Legends of The Fall, penso sia decisamente più appropriato e meno fuorviante.
La storia, ovviamente, contiene alementi passionali ma questi non sono il fulcro della pellicola per fortuna. Siamo agli inizi del 900 e seguiremo le vicende di tre fratelli che, in maniera diversa, verranno coinvolti e distrutti (psicologicamente e fisicamente) dalla Prima Guerra Mondiale. A complicare la situazione ci sarà Susannah, la fidanzata del fratello maggiore che però sarà corteggiata da tutti i membri della famiglia, compreso il padre, ex-militare che vive con il figlio minore in una piccola fattoria sperduta in mezzo al verde.
L'aspetto melodrammatico del film è abbastanza marcato, specialmente in alcune sequenze, ma a differenza del classico film di genere qui la differenza tra bene e male non è assolutamente così netta ma anzi, spesso faremo fatica a capire chi ha ragione e chi no. Questo film ci rappresenta diversi modi di vivere l'amore, da quello più ribelle a quello più sentimentale, passando per ogni sfumatura, ognuna incarnata da un diverso membro della famiglia.
La Guerra, come anticipato prima, peggiora tutto. Qua (piccolo spoiler in arrivo) morirà il fratello maggiore (il fidanzato ufficiale di Susannah) e questo sconvolgerà gli altri membri della famiglia che torneranno radicalmente cambiati e l'atmosfera di sicuro sarà meno serena di quanto non fosse prima della partenza. Riguardo alla guerra però, va detto che le scene sul campo di battaglia sono abastanza brutte, palesemente girate in studio e molto poco realistiche. Queste spesso fanno perdere quasi il senso al film, facendolo sembrare una farsa abbastanza scontata. Per fortuna però queste si possono contare sulle dita di una mano e, tutto sommato, possiamo sorvolare.
Meravigliosi invece i paesaggi che vedremo per tutto il resto della pellicola: montagne, prati sconfinati, laghi e canyon, bellezze nordamericane in tutta la loro incontaminata bellezza. Il direttore della fotografia d'altra parte sa il fatto suo e riesce a gestire egregiamente le luci, così da rendere ancora più magici questi sfondi che, spesso, riempiranno lo schermo e saranno parte integrante della narrazione, ricordando molto l'atmosfera che si respirava in quel capolavoro di Barry Lyndon.
In armonia con il paesaggio anche i costumi che ricalcano bene gli abiti di quel periodo, sia per quanto riguarda la realtà rurale che quella urbana, mostrandoci anzi una differenza di moda e cultura tra questi due mondi che, nel finale, si farà sentire parecchio. Interessante anche la colonna sonora sinfonica che si sposa molto bene con le immagini e conferisce al tutto un senso di armonia, anche nelle scene meno felici e più drammatiche.
Oltre all'aspetto melodrammatico e bellico, il film gioca anche l'asso nella manica del western; il ranch nella pianura, i cavalli indomabili, il maggiordomo indiano e le case in legno rievocano molto questa atmosfera ed il tema del viaggio per un ideale risulta qua più che consolidato, creando quindi un mix variegato di generi che si lascia guardare più che volentieri.
Il cast poi racchiude alcune stelle di Hollywood come Brad Pitt ed Anthony Hopkins, ognuno perfetto per il proprio ruolo, anche se Hopkins, nonostante di solito non mi piaccia molto, è decisamente una spanna sopra tutti gli altri come bravura in questa pellicola. Oltre a questi due però, gli altri membri del cast risultano molto meno credibili e questo è un peccato, perchè tutta l'attenzione risulta catalizzata su Pitt e Hopkins.
Verranno poi affrontate tematiche più impegnative come gli orrori della guerra, la sacrificabilità (non sono sicuro esista come parola ma fa niente) delle truppe sui campi di battaglia e il razzismo, in questo caso quello dell'uomo bianco nei confronti dei pellerossa, tematiche non originalissime ma sempre attuali.
Consiglio quindi la visione a chiunque voglia vedere un buon film, bello esteticamente e ricco di contenuti interessanti. Sconsigliato invece a chi odia le storie d'amore, qua potrebbe soffrire parecchio durante la visione.
Giudizio complessivo: 8.2
Buona Visione,
Stefano Gandelli
Trailer