Regia: Jonathan Hensleigh
The Punisher, il Punitore. Già il nome incute terrore ed ansia, ci si aspetta un supererore quasi crudele, deciso a vendicare ogni torto della società.
...e invece...
C'è stato un periodo, circa una decina di anni fa, in cui alcuni supereroi Marvel sono stati portati sul grande schermo con un risultato di dubbia riuscita. Non fraintendete, non sono tutti da buttare, ma una buona parte di questi non è annoverata tra i migliori prodotti della celebre casa americana: I fantastici Quattro, Daredevil, Elektra, Hulk e, appunto, The Punisher sono solo alcune di queste pellicole dimenticate dal grande pubblico (chissà perchè) ed eclissate dai successivi adattamenti ad opera dei Marvel Studios (Iron Man, Thor, The Avengers ecc per capirci).
Dopo questo breve cappello introduttivo, torniamo a parlare del nostro giustiziere, un supererore senza superpoteri.
Per tutta la durata del film infatti non avremo nemmeno l'impressione di assistere ad un film su un supereroe, quanto piuttosto ad un mix mal riuscito tra un gangster movie ed un revenge movie di fattura medio bassa. Film come Io Vi Troverò, John Wick o Giustizia Privata ci hanno insegnato come un film basato sulla vendetta ci faccia sentire parte della vicenda, ci faccia entrare in empatia con il protagonista e ci renda bramosi di vedere scene truculente nelle quali il nostro eroe prende a mazzate i cattivi di turno.
Qua, invece, tutto ciò non accade. Non ci affezioneremo né al punitore Frank Castle, né a sua moglie né alla sua famiglia in generale. Resteremo abbastanza indifferenti a tutto quello che vedremo e nessuno riuscirà a farci sentire vicini al Vendicatore, proprio no.
Questo distacco emotivo non è tutta colpa nostra perché che siamo degli insensibili, quanto piuttosto ad una recitazione spesso teatrale e finta, assolutamente non spontanea e spesso abbastanza banale. E no, nemmeno John Travolta mi è piaciuto, penso anzi sia abbastanza sprecato per il ruolo che gli è stato assegnato.
Non ci sarà nemmeno un istante nel quale avremo l'apparenza di guardare qualcosa di autentico, avremo invece la costante sensazione di essere davanti ad un prodotto recitato male e, in alcuni tratti, scritto peggio.
La sceneggiatura non è quindi un punto di forza del film e spesso è lacunosa, forzata e poco sensata. Ad esempio, in una scena ci sono la moglie e la figlia di Frank inseguite lungo la spiagga da un SUV pieno di gente armata fino ai denti che, non si sa bene perchè, non gli spara. Ad ogni modo, la coppia di fuggiaschi arriva in prossimità di un molo e, anzichè rifugiarsi sotto ad esso (così da non poter essere investite e da avere un riparo abbastanza sicuro) decidono di correre sopra al pontile, facendo la fine che si meritano.
Altre scene del genere sono sparse un pò ovunque nel film, scene che ci faranno apparire un grosso punto di domanda in testa e ci faranno pensare al perchè e al come di molte cose.
Altro enorme problema è la violenza.
Il gioco ps2 del Punitore è stato un must della mia infanza e mi aveva abituato all'idea di un personaggio cupo, violento, tenebroso e spietato. Prima di vedere il film mi aspettavo quindi una buona, se non abbondante, quantità di sangue sgorgante a fiumi, così da rendere onore al personaggio. Mi sono trovato invece un prodotto per bambini mascherato con una (pessima) storia cupa.
Se spari a qualcuno con una doppietta da nemmeno un metro, non sta né in cielo né in terra che non esca nemmeno una goccia di sangue, è assolutamente innammmissibile (tanto per intenderci, in Martyrs penso ci sia il mio modello-tipo di fucilata in pieno petto, con tanto sangue e tanto gore).
Di scene brutte di questo genere, ancora un volta, il film ne è pieno. L'unica sequenza che mi ha fatto abbastanza schifo (nel senso buono ed horrorifico del termine) è quella dello strappo dei piercing al compagno di Frank. Non molto esplicita a dirla tutta, ma abbastanza lenta e dolorosa per il pensiero e l'empatia col personaggio (forse l'unico che si salva in tutto il film).
Il dolore provato da questo povero tossico con il cuore nobile (beh, in fondo è questo il suo personaggio) non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello provato da Punisher, che è stato colpito da proiettili, accoltellato, fatto saltare in aria e picchiato.
"Aspetta, ma come fa ad essere ancora vivo?" sarebbe una domanda giusta alla quale però, purtroppo, non c'è risposta. Frank è inossidabile ed indistruttibile, oltre che immortale ed instancabile, tutto qua.
Non tutto però in questo film è da buttare, ad esempio il ritmo riesce ad essere, nonostante tutto, abbastanza incalzante e non ci farà pesare più di tanto le due ore di visione. Meglio di niente insomma, no?
The Punisher, una delusione fatta a pellicola che consiglio SOLO agli amanti dei cinecomics (inclusi quelli brutti).
Giudizio complessivo: 4.8
Brutta Visione,
Stefano Gandelli
Trailer