Strange Circus


Regia: Sion Sono

Sion Sono è un regista, ma non un regista normale. Sion Sono è un fottuto genio. Senza dubbio uno dei più importanti di questo tempo.

Tra le tante, meravigliose opere del giapponese classe '61 (Cold Fish, Love Exposure, Suicide Club e chi più ne ha più ne metta), tratterò una delle vette più alte del suo cinema: Strange Circus, film horror del 2005, vincitore successivamente del premio della giuria al festival di Berlino del 2006.

La pellicola può essere divisa in due parti, che poi con il passare dei minuti, si fonderanno fino al contortissimo finale

Ma andiamo per ordine: la prima parte segue Mitsuko, ragazzina di soli 12 anni, la quale viene molestata sessualmente dal padre (che è anche il preside della scuola che la giovane frequenta), prima obbligandola a spiare i suoi genitori fare l'amore, e poi venendo a sua volta stuprata, nella totale (o quasi) indifferenza della madre.

Nella seconda parte la protagonista è invece Taeko, scrittrice di romanzi pornografici, al lavoro con il suo ultimo libro, che parla proprio di Mitsuko.

Un po' come tutte le pellicole dello stesso genere che Sono ha realizzato (Suicide Club, Tag, Exte), anche questo è un horror atipico e sopratutto mai banale, come si può già intuire dalla trama.


Strange Circus è inoltre un film elegante e intelligente, con una totale assenza di elementi trash (spesso presenti in molti J-Horror).

Altro carattere distintivo delle pellicole di Sono, e che qui non viene certamente risparmiato, è il sangue. La pellicola presenta infatti varie scene davvero molto forti (che comunque si contano sulle punte delle dita), e che il regista non ha paura di farci mostrare, senza però (badate bene) scadere mai nella violenza fine a se stessa.

Nonostante ciò, Strange Circus non è un film fatto apposta per shoccare (anche se ci riesce molto bene), e punta sopratutto a confondere lo spettatore, costretto a chiedersi, come i protagonisti fanno: "Qual'è la realtà?".

Eh si, perché Strange Circus è un horror onirico, che mescola fantasia e realtà, fino a creare un miscuglio omogeneo, impossibile da dividere, anche dopo la mazzata nei denti che ci viene presenta nel finale.

Con un twist ending che può spiegare molto, come niente, e che verrà ripreso più tardi come modello per varie opere, il recente The Wailing ne è un esempio.

Il comparto tecnico è impeccabile e gli attori, quasi tutti sconosciutissimi (almeno per me), fanno bene il loro lavoro, nonostante non sia eccelso.


Le ambientazioni in cui si svolge l'opera sono di grande impatto, su tutte il circo/parco divertimenti, luogo che mescola gioia e patimenti e la scuola, luogo onirico le cui pareti sono ricoperte di sangue.

Cosa altro c'è da dire? Un incubo ad occhi aperti, puro cinema d'essai.

Mi pare perciò logico consigliarvi di non perdere assolutamente quest'opera che, chi ama il buon cinema non può non apprezzare. Perla di un grandissimo regista. Inarrivabile.

Giudizio complessivo: 9.6
Buona visione,


ASickIchi



Trailer



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