Regia: Doug Gerber, Caleb Pennoacker
Non so bene come sono capitato a vedere questo film, uno dei più sporchi che abbia mai visto. Ma sporchi nel vero senso della parola, finita la visione avremo bisogno di una doccia calda per sentirci più puliti e per scacciare dalla memoria le imamgini appena viste.
Il film, a ben vedere, è senza trama. Il protagonista, del quale non ci è dato sapere il nome, è un senzatetto con gravi disturbi mentali, un pazzo omicida che uccide chiunque gli capiti a tiro senza pietà e, soprattutto, senza motivo. Il film è scandito dal susseguirsi delle stagioni, ognuna delle quali forma un capitolo. A differenza di quanto accade di solito però, le stagioni non simboleggiano una particolare fase della vita del portagonista ma, piuttosto, la loro somiglianza ci fa capire quanto la vita del killer in realtà sia senza senso e senza scopo, costretto a stare al mondo nel peggiore dei modi.
Il film riesce anche in un impresa non facile, quella di farci odiare il protagonista. Se di solito infatti gli antieroi protagonisti riescono comunque ad attirare il pubblico dalla loro parte, in questo caso non proveremo che una profonda pena mista a disprezzo per il killer, una persona rivoltante che commette atti orribili.
La violenza in questo film è a livelli stellari, con omicidi a sangue freddo incredibilmente ben realizzati, per essere un film a bassissimo costo. Le uccisioni saranno compiute quasi totalmente con armi bianche come coltelli, mattonelle, spranghe e altri oggetti del genere, uccisioni senza motivo e non giustificate in alcun modo. Tecnicamente, queste sono fatte molto bene, facendoci sembrare tutto vero, incredibilmente vero.
La cosa che però turba maggiormente nella pellicola sono le scene..come definirle...di schifo. Il nostro simpatico killer infatti, tra un delirio insensato ed un omicidio a sangue freddo, attuerà atti di coprofagia,si spalmerà in faccia quegli stessi escrementi, vomiterà e rimangerà quanto appena vomitato e altre curiose abitudini che ci chiuderanno lo stomaco e verrano stampate nella nostra mente per molto, molto tempo.
Nota di merito invece per il protagonista, Kevin Kenny, che riesce in uno dei ruoli più difficili che si possano interpretare: il pazzo. Difficilmente avremo l'impressione di vedere un attore che recita, quasi sempre sembrerà quasi un documentario sulla mente di un malato psichiatrico. Kenny urlerà, griderà, si contorcerà, sbaverà come se non ci fosse un domani e, da questo punto di vista almeno, il film è pienamente riuscito.
Non pensiate però che il film sia una mera accozzaglia di immagini disturbanti fini a loro stesse. Questo film può essere un interessante spunto di riflessione sulla società moderna, un film che critica fortemente il sistema capitalista nel quale viviamo; si capisce in particolar modo da tre scene: il lancio del Mac, il vomito del panino del McDonald's e l'atteggiamento da guerrigliero in mezzo alla città di New York. Può farci riflettere, inoltre, su come la società abbandoni certe persone, vittime di scelte sbagliate che sono costrette alle peggiori cosi e, forse, spinte verso un tracollo psicologico.
Come detto prima però, la mancanza di una vera e propria trama, l'assenza quasi totale di dialoghi (se togliamo i deliri del protagonista) e un ritmo non sempre eccellente rendono questo Crazy Murder un film mediocre che riesce a farsi ricordare solo per le scene più spinte ma di certo non per la sua bellezza.
Crazy Murder non è film per tutti ma un prodotto di nicchia che mi sento di consigliare solo agli amanti del cinema estremo che, forse, lo adoreranno.
Ps. Il film linkato sotto è la versione censurata, l'unica disponibile su YouTube, nella quale però sono eliminate le scene più estreme e disturbanti.
Giudizio complessivo: 6
Buona Visione,
Stefano Gandelli
Trailer