Regia: James DeMonaco
Parto col presupposto che il concetto del “Vale tutto”, dosato per un tempo risicato, mi ha sempre entusiasmato, lasciandomi fantasticare sul quante robe belle si potrebbero fare senza passare guai. E pertanto già l’idea di fondo di questo lavoro non può che avermi entusiasmato.
Certo è che, di sti tempi, un concetto del genere non andrebbe poi pubblicizzato così tanto, dato che il vostro amico Donald Riporto Trump potrebbe pure prenderlo come buon esempio. E non ci sarebbe in effetti niente di così di strano dato che il messaggio lanciato qui dai cosiddetti padri fondatori non è che sia così distante dai concetti espressi di recente dal Presidente dei Presidenti.
E tale messaggio è davvero inquietante, sia chiaramente per i contenuti, ma in particolare per la “leggerezza” con cui viene divulgato; sembra una roba “normale” praticamente, come se si stesse presentando il Festival di sanremo. Ma ce lo vedete Pippo Baudo che lancia "Lo sfogo" in Eurovisione su Rai 1 HD????
Il fatto che poi quasi tutti ci credano è ancora peggiore e in questo il regista è stato molto in gamba a rendere perfettamente l’idea.
Idea che viene sviluppata con uno stile narrativo che, almeno per conto mio, risulta totalmente inaspettato, ma non per questo meno apprezzabile. A primo impatto infatti, uno potrebbe pensare una sorta di action movie girato per le strade brulicanti di piombo e invece eccoci di fronte ad uno dei più classici home invasion e qui effettivamente si tratta proprio di un'invasion coi fiocchi, aiutata ovviamente da una famiglia che non farà della sagacia tattica di tutti i suoi componenti l’arma principale per poter tirar avanti. D’altronde se fossero tutti furbi e bravi non esisterebbero il 97% dei film di mio gradimento, per cui ben venga la scemenza controllata.
Le dinamiche familiari rivestono un ruolo decisamente fondamentale all’interno della vicenda ed in particolare piace come viene posta l’attenzione sulla forza di volontà che ognuno mette in campo quando deve proteggere la propria casa e la propria famiglia da situazioni che ti fanno compiere azioni spesso oltre l’immaginario quotidiano. Probabilmente in questo caso si spinge un po’ troppo in questa direzione, uscendo a volte fuori dal seminato con un’imparità nella battaglia che non si vedeva dai tempi di Commando, ma che alla fine contribuisce a far godere lo spettatore via via che ogni intruso viene eliminato dalla competizione.
Ed è proprio qui che, considerando di fatto l’assenza di qualsiasi tipo di trama, prende corpo la considerazione che il giudizio finale sarà pesantemente influenzato dal come verranno mosse le poche pedine che si hanno a disposizione, in un gioco del chi ammazza chi, sul quale Betclic ci avrà sicuramente guadagnato qualche dollaro.
Il pericolo fallimento viene scampato direi molto bene nel complesso, anche nei momenti in cui la situazione tenta di scappare ancora di mano con l’arrivo dei vicini e le motivazioni che li hanno spinti a prendere parte alla festa, ma una delle ultime scene in cui la bionda viene rimessa al suo posto testando la solidità del tavolo con la sua faccia, vale il prezzo del biglietto.
Certo che alla fine, pensare che dopo queste 12 ore ritorni tutto come prima, è francamente difficile; cioè mi spiego se tu provi a farmi fuori non è che aspetto 364 giorni per la mia vendetta mi sembra ovvio, e questa forse è l’unica pecca di un film che, personalmente, ho trovato veramente intrigante e pertanto faccio i complimenti al semi esordiente James DeMonaco.
Un po’ titubante mi accingerò a vedere i prossimi capitoli, ma le premesse sono buone.
Enjoy,
Luca Rait
Trailer