Audition


Regia: Takashi Miike


Audition è stato il primo di film di Miike che ho visto (ormai diversi anni orsono) e, dato che abbreve devo andare a fare le analisi del sangue, mi è parso doveroso concedermi una seconda visione d’incoraggiamento.

Un film sicuramente particolare, per nulla convenzionale e che rispecchia perfettamente lo stile del regista, che qui si diverte a presentarci un trip decisamente allucinante, a tratti onirico e visionario (forse pure troppo in alcuni momenti) e sicuramente pregno di significati (molti dei quali probabilmente non sono manco riuscito a cogliere).

Se, come dicevo prima, lo stile rimanda ad altri suoi lavori, lo stesso si può dire del mio giudizio nei suoi confronti. Nonostante infatti io abbia visto diversi film di Miike, ogni volta mi lascio sempre convincere dalla speranza di aver finalmente incontrato il capolavoro che vado cercando e, puntualmente, rimango parzialmente deluso, molto probabilmente perché le aspettative sono giustamente alte. È ovvio che non stiamo parlando di una ciofeca, perché qui siamo tranquillamente sui livelli di Visitor Q e di Ichi The Killer, ma neppure di una meraviglia da 10/10.

La prima parte potrebbe quasi lasciar presupporre una tranquilla commedia senza troppe pretese (giusto per non dire un inutile drammone sentimentale), tanto che chi non conosce il regista potrebbe quasi farsi scoraggiare dal proseguire la visione, mentre dopo la metà la situazione cambia radicalmente, con guizzi interessanti ed alcune sequenze decisamente inquietanti. 


A conti fatti poi, anche la lentezza delle fasi iniziali risulta quasi una soluzione azzeccata, un passaggio necessario per godere appieno di ciò che avverrà in seguito.

Il maggior pregio poi, a mio avviso, è stato quello di riuscire a ricreare uno stato di angoscia veramente notevole ed in questo gli spezzoni girati all’interno dell’appartamento di Asami sono assolutamente perfetti. A questo basta aggiungere una regia come al solito di alto livello e alcune scene veramente riuscite per indirizzare il film nella giusta direzione. Certo è che alcuni potranno non digerirne appieno alcune ma, se ne facciamo una questione di digestione, allora cosa dovrebbe dire il povero “coinquilino” della graziosa ed apparentemente indifesa fanciulla???

Il top comunque lo si raggiunge nel momento della telefonata, con squillo, sorriso ammaliante e salto del sacco a comporre una sequenza eccellente, resa ancor più avvincente da tutta la lunga attesa che l’ha preceduta, tanto che quasi è lo spettatore che vuole alzare la cornetta e comporre il numero.


Ma in realtà il numero lo si vuol comporre solo per poter conferire con la vera protagonista della faccenda, la meravigliosa (non mi stancherò mai di dirlo) Eihi Shiina, che finalmente ha accettato la mia proposta di matrimonio, inviatale durante la recensione di Tokio Gore Police. Ovviamente siete tutti invitati alla cerimonia e sarà mia cura farvi sapere al più presto luogo e data dell’evento.

Al di là dell’episodio appena citato, facevo prima riferimento ad alcune scene visivamente “forti”, che strizzano l’occhio al quel torture porn che andava tanto di moda all’epoca. Ma quello che piace di più è che non sono queste a contribuire maggiormente alla buona resa del film, che in realtà vive su quelle sensazioni che ti pervadono poco alla volta, giocando con l’amore, la tristezza, la solitudine e ovviamente il sadismo, perché in fin dei conti “Le parole generano bugie, il dolore invece è veritiero”.


I dialoghi non sono sempre efficaci e in alcuni momenti se ne sentono pure di superflui e fuori luogo, mentre il finale non convince appieno. Ad un certo momento Miike era quasi riuscito a farmi credere di trovarmi di fronte ad un epilogo sullo stile di Allucinazione Perversa e, ripensandoci, non sono poi così convinto che in realtà vi si discosti così tanto.

Nel complesso, apparte qualche piccola defaillance, Audition resta un buon film, consigliato in particolar modo ai fan del cinema dagli occhi a mandorla, a quelli di Takashi Miike e a tutti gli agofobici.

Giudizio complessivo: 7.5
Enjoy,


Luca Rait



Trailer



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