Regia: Denis Villeneuve
Quando 12 oggetti non identificati appaiono improvvisamente sulla terra, la linguista Louise Banks (Amy Adams) insieme al fisico teorico Ian Donnelly (Jeremy Renner) vengono selezionati dall'esercito americano per comunicare con la razza aliena e capire le motivazioni di tale arrivo.
Considero queste le poche parole necessarie per raccontare la sinossi del film senza rovinarne la visione.
La pellicola è tratta dall'opera "Storia della tua vita" di Ted Chiang, un autore che in quasi 30 anni di lavoro ha scritto poco e vinto molto, segnale positivo di propensione alla qualità più che alla quantità.
Propensione che in Arrival, con una sceneggiatura lucida e asciutta, si nota eccome.
Dietro la macchina da presa Denis Villenueve ci offre un altro gran film. Dopo Prisoners, Sicario, questo stupendo Arrival e l'attesissimo Blade Runner 2049, il regista si piazza ai primi posti dei nuovi grandi registi di Hollywood, diventando ormai una garanzia.
Villenueve con questo suo primo approccio alla fantascienza omaggia il grande Kubrick in più di un occasione, sia mediante alcune inquadrature, che con la forma delle navi aliene (il rimando al monolite di 2001 Odissea Nello Spazio è evidente).
Arrival è un film che passa dalla fantascienza classica (vedasi Contact e Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo) a quella esistenziale e filosofica che negli ultimi anni ha preso piede (vedasi Interstellar).
L'ottima regia è accompagnata da una stupenda fotografia fredda e da un’intensa colonna sonora; quest’ultima risulta molto incisiva sia nei momenti di tensione che in quelli più delicati. Tutti questi elementi permettono al regista di giocare molto sulle atmosfere del film mantenendo alta l'attenzione dello spettatore nonostante la lentezza dello svolgimento.
La provenienza dal cinema d'autore del regista si vede, soprattutto nei momenti più privati della protagonista, dove, con pochissime scene, è riuscito a coinvolgere lo spettatore trasmettendo il grande legame che lega una madre alla propria figlia. A parer mio questa è la più dura sfida che Villenueve ha dovuto affrontare e che, grazie anche all'ottima interpretazione della Adams, ha superato alla grande.
In conclusione Arrival è una pellicola notevole sotto tutti i punti di vista. Un film scifi sull’importanza del linguaggio e della comunicazione, sia tra diverse civiltà che tra noi umani, ma anche un film sulla percezione del tempo e sulla vita, è un film che raccontata un dramma e una storia molto più intima di quanto ci si possa aspettare.
Fa parte di quei film complessi che ti rimangono in testa per giorni, da vedere assolutamente.
Buona visione,
Mattia Nasto
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