Regia: Michael Dougherty
Anche se il Natale è ormai passato, non è mai troppo tardi per riscoprire film su Babbo Natale o, come in questo caso, sulla sua antitesi Krampus. La pellicola infatti prende spunto da una leggenda che narra l’esistenza di una malvagia entità in lotta con il babbo più famoso di sempre. Il Krampus ha un aspetto malvagio e cupo, portatore di morte e distruzione assieme ai suoi tirapiedi.
Ma veniamo alla trama del film.
È il 22 dicembre e la nostra famiglia protagonista sta aspettando l’arrivo dei parenti: persone odiose con le quali nessuno vorrebbe avere a che fare ma che, malgrado tutto, sono pur sempre parte della famiglia. Al loro arrivo le cose iniziano a degenerare in fretta e Max, il figlio minore, viene preso in giro continuamente dalle cugine per via della sua fede in Babbo Natale. Preso dalla rabbia, straccerà la magica letterina e rinnegherà il suo credo, causando l’avvento del Krampus.
Il giorno successivo, la famiglia si troverà bloccata nella casa in mezzo ad una tempesta di neve molto forte e dovranno fronteggiare l’oscura entità che, inavvertitamente, Max ha attirato sulla famiglia.
Il film, per il primo quarto d’ora, non ha assolutamente nulla a che vedere con un horror, infatti assisteremo a scambi di battute più o meno irritanti tra i vari personaggi che si insultano e si lanciano frecciatine tutto il tempo. Per fortuna, questa prima fase così “irritante” è abbastanza rapida e in poco tempo si passa all’azione. I personaggi infatti inizieranno a sentire rumori e ad avere la sensazione di essere soli, sperduti in mezzo ad una gigantesca bufera di neve.
Le morti non tarderanno ad arrivare e riusciranno in parte a stupire, sia per il modo con cui avvengono sia per la quantità (muore un discreto numero di persone…ottimo per un film natalizio!).
I personaggi sono scritti abbastanza bene anche se forse troppo stereotipati e prevedibili nei comportamenti, inoltre non vengono approfonditi i legami tra questi, se non solo in modo altamente superficiale.
Nota di merito invece per gli effetti speciali ed i costumi, specialmente quelli del Krampus e dei suoi tirapiedi. Il mostro protagonista è davvero inquietante e riesce alla perfezione ad incarnare la nemesi di Babbo Natale, avendo una veste simile ma logora, piena di catene e tutta sgualcita. Le corna e gli zoccoli gli daranno un aspetto ancora più satanico e il volto di un morto sul suo viso sarà la ciliegina sulla torta.
Gli altri antagonisti della famiglia sono altrettanto ben fatti: bambole-angelo possedute, clown a molla a grandezza umana, biscotti di pan di zenzero con una sparachiodi, orsetti pelosi con 6 file di denti ed elfi con maschere e catene. Insomma, un cast di mostri piuttosto variegato e ben realizzato, specialmente il clown, che riesce ad essere dannatamente realistico.
Il film non va preso troppo seriamente, infatti lo stesso regista ha deciso di girarlo come omaggio ad altri film degli anni Ottanta, Gremlins in primis. Conviene quindi vederlo come passatempo, una pellicola più che godibile, con qualche trovata interessante ed un finale che vi lascerà, forse, con l’amaro in bocca.
Buona Visione,
Stefano Gandelli
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