Regia: Brian Yuzna
Dunque ammetto che la trama di questo The Dentist mi ha sempre molto stuzzicato, un po’ per il mio difficile rapporto con la categoria, un po’ perché, leggendo la trama, è lecito aspettarsi qualcosa di visivamente forte, dato che la maggior parte di noi (e non negatelo perché tanto non vi crede nessuno), quando si tratta di denti e dentisti, rimane piuttosto sensibile alla faccenda.
Il pensiero di questo folle dentista poi, tradito dalla moglie con il tizio della manutenzione della piscina, e che cerca vendetta torturando lei e chiunque gli si ponga davanti durante il suo delirante stato di pazzia è senza dubbio intrigante, soprattutto se lo si immagina proiettato in una serata spensierata e cazzarona, con 4 amici e 16 birre.
Il film però si rivela purtroppo una mezza delusione, anzi facciamo pure tre quarti di delusione; sia chiaro non è che prima della visione mi aspettassi un capolavoro indimenticabile, candidato all’Oscar, ma sinceramente confidavo in qualcosa di molto meglio, che quantomeno si attestasse su una comoda sufficienza abbondante.
L'idea, come già accennato in precedenza, è buona e originale (non ricordo in effetti nulla di simile), così come alcune scene (le estrazioni dei denti fanno sempre un certo effetto, come ampiamente previsto) e un paio di battute ("Non puoi scappare, io sono il tuo dentista" LOL); manca però tutto il resto.
In primis infatti bisogna considerare che non c'è tensione (male per un horror), le scene splatter non convincono al 100% (molto male per un horror dove non c'è tensione) e inoltre abbondano pure situazioni grottesche e paradossali chiaramente non dichiarate, che raramente fanno sorridere (malissimo per un horror dove non c'è tensione e dove le scene splatter non convincono al 100%).
Aggiungendo poi che, per quasi tutta la durata del film, continuano a fare capolino una buona dose di sbadigli, ecco spiegato il perché "The dentist" resta piuttosto lontano dalla sufficienza.
Apprezzabile in ogni caso risultano sia il modo con cui Yuzna, nonostante qui il risultato sia quello di un classico B-Movie (non so quanto voluto, come già detto prima), tenti pure di inserire qualche piccola frecciata nei confronti delle classi più abbienti, sia la prestazione di Corbin Bernsen che, nei panni del folle protagonista, se la cava in maniera più che egregia.
Entrambi questi punti a favore tuttavia non bastano certo a risollevare la situazione ed è un gran peccato; toccherà rifarsi col seguito che, dopo aver prenotato la pulizia annuale del tartaro, mi deciderò a vedere.
Giudizio complessivo: 5
“Enjoy”,
Luca Rait
Trailer