Regia: Doug Liman
Recensione #1
Regista del primo capitolo della trilogia di Jason Bourne (l'agente dei servizi segreti impersonato da Matt Damon), Doug Liman si prende l'onere di mettere su pellicola una novella scritta da Hiroshi Sakurazaka intitolata All You Need Is Kill.Non c'è che dire il film è bello teso e si rende subito interessante, la regia è ottima e la presenza di Tom Cruise, che ormai si è totalmente incanalato nei film di fantascienza (vedi Oblivion), valorizza parecchio la pellicola.
La trama è quella classica dell'invasione aliena della Terra, ma stavolta l'elemento viaggi nel tempo vi è stato frullato insieme creando qualcosa di un po' più originale del solito, forse un piccolo paradosso alla fine, ma... chi può dirlo? Non capita spesso di viaggiare nel tempo...
Consigliato.
Cristiano Panzera
Recensione #2
Il maggiore William Cage è riuscito ad ottenere la carica senza effettivamente avere alcun tipo di esperienza sul campo di battaglia. Ora che la guerra con una razza aliena è iniziata, lui si rifiuta di andare a combattere e, dopo essere stato classificato come disertore ed immobilizzato, viene spedito al campo base.
Il giorno seguente verrà spedito al fronte dove verrà ucciso dopo poco tempo, già al primo giorno di battaglia. Non appena morirà però si risveglierà al giorno prima, in un loop temporale che si spezza solamente con la sua morte e che lo riporta ogni volta allo stesso punto della storia: l’arrivo al campo base.
Il giorno seguente verrà spedito al fronte dove verrà ucciso dopo poco tempo, già al primo giorno di battaglia. Non appena morirà però si risveglierà al giorno prima, in un loop temporale che si spezza solamente con la sua morte e che lo riporta ogni volta allo stesso punto della storia: l’arrivo al campo base.
Il suo compito sarà quindi quello di capire cosa gli stai succedendo e come fermare questa inversione del tempo che lo rende prigioniero.
Questo tipo di trovata non è nuova al mondo del cinema (si veda per esempio Nirvana di Gabriele Salvatores o Ricomincio Da Capo di Harold Remis) anche se questa versione fantascientifica tratta dal manga All You Need Is Kill riesce ad innovare il genere e a portare un po’ di aria fresca nel campo dei film di guerra-fantascientifici.
La prassi infatti nel genere è quella di un eroe-astronauta super equipaggiato in grado di distruggere migliaia di nemici grazie ad una tecnologia avanzata e ad una buona dose d’ingegno. In questo caso invece Tom Cruise interpreta un soldato che viene costretto ad andare sul campo di battaglia, senza esperienza e senza aver mai sparato un colpo. Morte dopo morte però inizierà a capire come combattere, come sopravvivere più a lungo e come uscire da questo loop temporale. La spiegazione di questa anomalia spaziale infatti viene fornita nel film (non la dirò per evitare spoiler) e devo dire che nonostante sembri un paradossale, riesce comunque a dare un senso a quello che stiamo vedendo, aggiungendo tassello dopo tassello le varie componenti del mistero.
La scena dello sbarco (la battaglia nella quale resterò ucciso la maggior parte delle volte) non può che ricordare lo sbarco in Normandia e, specialmente all’inizio, non da una brutta sensazione l’unione tra guerre passate e future, anzi, il contrario.
Gli effetti speciali sono ottimi anche se non particolarmente innovativi o mozzafiato, sono i classici effetti che possiamo vedere in qualsiasi produzione americana del genere, con tanto di esoscheletri in stile Avatar.
I protagonisti non sono affatto male e la coppia Cruise - Blunt riesce a far centro, creando un rapporto che andrà a consolidarsi con l’avanzare del film. Il design degli alieni invece è abbastanza “stereotipato”, in opposizione con la loro funzione nel film: ogni alieno infatti, se ucciso, porterà ad una diversa conseguenza e il nostro Maggiore imparerà a sue spese come affrontare ogni nemico al meglio, giorno dopo giorno.
Questo Edge of Tomorrow è riuscito a stupirmi; un film che, nonostante la produzione da blockbuster, riesce a conservare una sua precisa identità e scorre molto velocemente, a differenza di altri suoi colleghi più celebri e “popolari”. Consigliato a tutti gli amanti della fantascienza, dei film di guerra e dei videogiochi.
Giudizio complessivo: 7.9
Buona Visone,
Stefano Gandelli
Trailer