Regia: Yoshihiro Nishimura
Altra meravigliosa trashata nipponica, che ha fatto e farà felici molti degli appassionati del genere, me compreso ovviamente.
Le premesse ci sono tutte, basta infatti leggere il nome del regista, tale Yoshihiro Nishimura.
A molti probabilmente questo nome non dirà molto, ma ricordando i lavori a cui ha preso parte più o meno direttamente, è chiaro a cosa andremo in contro apprestandoci alla visione di questo Tokyo Gore Police.
Basta solo citare “capolavori” tipo Vampire Girl vs. Frankenstein Girl o Mutant Girls Squad (che lo vedono come regista) per capire di cosa stiamo parlando, anche se il suo vero punto di forza, che lo ha reso celebre nel settore, è la realizzazione degli effetti speciali, in particolare quelli di The Machine Girl, senza trascurare lo zampino da lui messo nel meraviglioso Strange Circus di Sion Sono, che si discosta dal genere splatter demenziale, ma che consiglio di visionare assolutamente a tutti gli appassionati di horror.
Poi vabbè è chiaro che lavorando per gente tipo Noboru Iguchi, prima o poi ti viene voglia di metterti in proprio; e Nishimura qui fa centro.
Di fronte abbiamo infatti un vero e proprio classicone del genere giappo splatter, con tutti i tratti fondamentali previsti e pieno di citazioni continue, in molti casi impossibili da cogliere a meno che non tu non sia figlio del regista.
Non mancano chiaramente i soliti gigalitri di sangue, anzi qui forse battiamo ogni record (ovvio che mettendosi al comando il regista può sbizzarrirsi e dare libero sfogo alla sua mente genial-perversa, ottenendo un risultato eccellente); ad essi vanno aggiunte svariate carrellate di mutilazioni, corpi segati in varie parti, escrescenze tumorali mutanti trasformate in armi micidiali e molto altro.
Le scene epiche non si contano ed impossibile citarle tutte, ma tra di esse non si può dimenticare il poliziotto col pene mutante sparatutto, o le pubblicità di taglierini per tagliarsi le vene o il getto di sangue sfruttato come propulsione per volare (con tanto di rumore tipo jet in sottofondo) o la mitica donna alligatore, di cui non posso fare a meno di linkare il video sotto.
Eihi Shiina è meravigliosa, anche con l’occhio finto e il braccio coccodrilloso e fa piacere rivederla in auge dopo l’ottima prestazione di Audition, a seguito della quale si erano ingiustamente perse un po’ le tracce. La mia proposta di matrimonio dopo questo film è già stata recapitata e speriamo chiaramente si possa concludere abbreve la faccenda.
La trama ovviamente non è il punto forte, anche se alcuni spunti interessanti non mancano; gli Engineer e la polizia appaiono inizialmente messi li quasi casualmente per dar sfogo alla sete di sangue di Nishimura, indirizzando la situazione verso un “tutti ammazzano tutti” senza ritegno, ma qualche accenno di serietà (sembra strano) e critica sociale alla fine lo si può incontrare (vedi per esempio pubblicità moleste, polizia “cattiva” e sucidio).
L’unico punto a sfavore è che a volte cala un po’ di ritmo (ma poco poco ve lo giuro), ma nel complesso resta spassoso come pochi, mettendo chiaramente in luce la volontà di non prendersi sul serio, se mai qualcuno avesse ancora dei dubbi.
In Machine Girl scrivevo di adorare queste cagate e che dovreste farlo anche voi, per cui rinnovo qui il consiglio, suggerendo questa piccola perla a tutti gli appassionati più estremi e cazzari del genere.
Giudizio complessivo: 8
Enjoy,
Luca Rait
Trailer