Regia: Neri Parenti
Pappa e Ciccia è un film diviso in due episodi: il primo con protagonista Lino Banfi e il secondo con protagonista Paolo Villaggio.
Nel primo episodio (che non ha un particolare nome) troviamo Nicola Calore, un muratore che ha deciso di lasciare la Puglia per trovare lavoro e fortuna in Svizzera. Purtroppo però la sorte gli è avversa e si ritrova sulle Alpi a fare lo stesso
lavoro che faceva prima. Per non deludere la famiglia e per non essere preso in giro dai compaesani però decide di fingersi un ricco uomo d’affari spedendo lettere e foto della casa nella quale sta lavorando, spacciandola per sua. Il problema è quando sua nipote Rosina decide di venire a trovarlo e lui, con la complicità dei suoi amici, dovrà fingere di essere ricco quando in realtà è sul lastrico.
Nel secondo episodio invece Paolo Villaggio interpreta un ragioniere che, ogni giorno, compra il Corriere della Sera perché vuole vedere quando pubblicheranno la sua lettera al direttore, una lettera che ripercorre le sue peripezie durante un soggiorno in un villaggio vacanze in Kenya. Il racconto è quindi un flashback che ripercorre il viaggio, dall’aereo disastrato al villaggio nel quale la gente fa tutto tranne che divertirsi.
Nonostante le trame siano completamente diverse, entrambi gli episodi godono degli stessi pregi e soffrono degli stessi difetti.
Partendo dai pregi, possiamo dire che alcune gag, nonostante non particolarmente originali, riescono ancora a far sorridere e la parlata di Banfi è irresistibile, con i suoi insulti originali e il suo particolare stile. La scelta di avere spezzato in due episodi il film poi aumenta il ritmo che risulta più veloce e più piacevole da guardare.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi direi che sono soprattutto dovuti alla ripetività. Se negli aspetti positivi ho detto che alcune gag sono riuscite, qua dico che la restante parte è spazzatura. Il film è pieno di scene che dovrebbero far ridere ma lasciano invece lo spettatore indifferente, riproponendo ormai gli stessi cliché da vent’anni.
Consiglio questo film a chiunque voglia vedere una commedia leggera e spiritosa, sconsigliato a chi non è un grande amante del genere o a chi, di questi film, ne ha già visti parecchi.
Giudizio Complessivo: 6
Buona visione,
Stefano Gandelli
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