Regia: Sergio Leone
Terzo episodio della Trilogia del Dollaro e uno dei film spaghetti western più fortunati di sempre. La storia ha come protagonisti tre loschi individui: il Brutto, un uomo ricercato per numerosi reati che, assieme al Buono, truffa i vari sceriffi facendosi mettere il cappio al collo e venendo poi
liberato dal Buono, che nel frattempo ha riscosso la taglia sulla sua testa.
liberato dal Buono, che nel frattempo ha riscosso la taglia sulla sua testa.
Il terzo personaggio che apparentemente non ha nulla a che fare con il Buono ed il Brutto è il Cattivo, un uomo spietato ed interessato a trovare un bottino segreto, nascosto in un cimitero. Le storie di questi personaggi si incroceranno più volte e, alla fine, il bottino sarà la meta di tutti e tre, scatenando una gara a chi arriva per primo.
Per prima cosa vorrei soffermarmi sui personaggi, icone del cinema western e non solo.
Il Biondo, interpretato da Clint Eastwood, è il Buono, uno straniero senza nome ed arrogante che riesce a mantenere il sangue freddo anche durante le scene più adrenaliniche e più pericolose. Rispetto ai precedenti capitoli della Trilogia il grande Clint riesce a rendere un po’ più elaborato il personaggio, creando un carattere più autoritario e misterioso.
Sentenza, interpretato da Lee Van Cleef, è il Cattivo, un personaggio spietato e crudele, accomunato al Buono per la freddezza ma interessato solo al denaro e alla violenza. Van Cleef è perfetto per il ruolo e penso che sia uno dei personaggi migliori in questa pellicola.
Tuco, interpretato da Eli Wallach, è il Brutto, un uomo che cerca di sopravvivere comportandosi da delinquente ma, in fondo, ha un animo gentile e buono. Questo tra i personaggi è quello più simpatico e quello che più di una volta riuscirà a strapparvi un sorriso, così da spezzare l’aria seria della pellicola e portare un po’ di freschezza.
Nel film la sceneggiatura è davvero ottima e le battute dei vari personaggi risultano sempre appropriate e sensate, ma fuori luogo e davvero interessanti alcune volte. La scenografia invece è davvero evocativa e ricorda le desertiche lande del Texas, pur essendo stato girato in Spagna, ed è super efficace per dare al film un aria davvero polverosa, merito anche della fotografia che fa risaltare le tinte marroni e gialle, in contrasto con l’azzurro limpido del cielo. Gli effetti speciali invece, per quanto siano pochi, riescono comunque a fare il loro effetto (per esempio la scena della disidratazione).
Elemento caratteristico dei film di Leone è il connubio musica-tensione. Nei momenti di maggiore suspance infatti la tensione è resa grazie a due elementi principali: la splendida colonna sonora di Morricone, unita alle riprese serrate sui dettagli. Per quanto riguarda la colonna sonora non c’è molto da dire se non che i brani di questo film sono tra i più conosciuti anche fuori dal circuito cinefilo e sono motivi che ormai conoscono tutti. Per le riprese invece bisogna dire che il genio di Leone sta nel soffermarsi, appunto, sui dettagli, specialmente sugli occhi e sulle pistole. Durante i conflitti a fuoco infatti la telecamera si sposterà più volte dagli occhi di un protagonista all’altro, dove anche un solo movimento di palpebra può tradire un emozione. Al contempo vedremo inquadrature della mano prossima ad estrarre il revolver, creando così aspettativa e suspance nello spettatore.
Va citata anche la scena finale con lo stallo alla Messicana, ovvero i tre protagonisti si punteranno una pistola contro a vicenda. Questo tipo di situazione è stato ripreso (assieme anche ad altri elementi dello spaghetti western) da tarantino per moltissimi suoi film (la più bella in questo senso penso sia lo stallo di Bastardi Senza Gloria).
Insomma, questo film è uno dei cult più famosi di tutti i tempi e chiunque dovrebbe vederlo almeno una volta.
Consigliato a tutti gli amanti del cinema e a chi vuole avvicinarsi a questa forma d’arte, sconsigliato solo a chi non riesce a seguire un film per più di due ore: qua ci si avvicina alle tre ore di durata.
Giudizio complessivo: 9,5
Buona Visione,
Stefano Gandelli
Trailer