- Autore: Adrew Dewis
- Stagioni: 3
- Periodo: 1990 - 1995
- Episodi: 12 da ~ 55 min
- Tempo totale di visione: ~ 11 ore e mezza
Trama iniziale
Fin dalle prime immagini, con una buona dose di intuito, puoi immaginare come si evolverà l'intera trilogia. Si inizia con una carrellata di aspiranti successori alla poltrona della Tatcher. Ecco però che spunta lui, il nostro narratore/confidente, l'uomo che tira le fila e che tiene tutti in pugno: il capogruppo a Westminster, ovviamente di sponda conservatrice. Sfrutterà questa capacità di muoversi nell'ombra per tentare di indebolire l'attuale Primo Ministro e prenderne le veci..
Recensione no-spoiler
Che dire, questa serie merita solo un lungo inchino. Sublime sotto molti punti di vista. La BBC ha in sé le competenze necessarie per produrre piccoli gioielli, e questa trilogia di ormai più di 20 anni fa ne è l'ennesima prova. Quasi indescrivibile l'invidia che provo, a noi ci tocca la Rai e quelle pagliacciate di fiction che intrattengono le nostre nonne unicamente perché non c'è altro in televisione. Rincretinimento di massa, ma vabbè ora sto divagando..
Incredibile dunque scoprire come un prodotto uscito negli anni '90 possa ancora essere valido e addirittura assestare qualche colpo alle serie più moderne e sicuramente più esose in quanto a budget. Qui infatti non assistiamo ad altro se non a raffinati dialoghi tra attori di alto calibro e ambientazioni curatissime. Del tutto assenti effetti speciali e cazzate varie!
Il soggetto è tratto da una fortunata produzione letteraria di Michael Dobbs, che ha lavorato proprio come capo staff ai quartieri generali del partito Conservatore. Si capisce quindi che l'ideatore ha vissuto in prima persona l'ambiente, ma ovviamente per necessità di fruizione sono state applicate un'infinità di semplificazioni e di esagerazioni, per esempio la contenuta varietà di personaggi.
Andrew Dewis, che ha curato l'adattamento per la televisione, ha poi ritenuto opportuno sfruttare appieno un così grosso potenziale cambiando il finale che prevedeva la morte del protagonista. Potremo quindi gustarci il nostro cinico Francis nell'esercizio dei suoi pieni poteri..
La serie si avvale di interpreti tali da rendere memorabili i personaggi. Primo fra tutti, senza ombra di dubbio, Ian Richardson nel ruolo di un protagonista che incarna alla perfezione. Una goduria i suoi momenti di intimità: si rivolge alla telecamera e inizia a confidarsi con noi spettatori. Peccato che nel tempo questo espediente venga utilizzato sempre peggio. Inizialmente infatti riuscivi a capire davvero ciò che pensasse e potevi giusto immaginare quello che da lì a poco avrebbe deciso, via via ció succede sempre meno spesso. Adorabile poi quanto ti guardava con aria di rimprovero sentendosi biasimato :D
Tra gli elementi che son diventati iconici il suo motto "You might well think that. I couldn't possibly comment" e il motivetto iniziale, che riascolterò ogniqualvolta mi devo dare la carica. Non a caso è intitolato "La marcia di Francis Urquhart"..
A proposito, vi raccomando di guardare la serie in lingua originale, anche se non siete inglesisti esperti ne vale davvero la pena. Tanto non è che succeda granché quando si leggono i sottotitoli, perlopiù si compone di lunghi discorsi, ma almeno conserverete la dizione autentica.
Non so voi, ma il mio personaggio preferito non è F.U., bensì il comandante Corder. Sempre sornione, capisce al volo, fedelissimo nel midollo, non ha neanche bisogno di un accenno che sa già che cosa fare. Tira fuori sempre una soluzione, leva dagli impacci, mai incerto sul da farsi e con una mano sempre sulla pistola. E, soprattutto, non è l'unico a spassarsela a letto oltre ad Urquhart.. Oltretutto è decisivo nel finale e infatti a lui toccano le ultime battute della serie, insomma è il personaggio che incide di più nonostante si trovi quasi sempre nelle retrovie. Semplicemente il migliore, il mio nuovo idolo. Altro che James Bond!
Nel giudizio finale pesa una seconda stagione decisamente sottotono rispetto alla precedente, compensata da una terza capace di tirare fuori un finale degno, che personalmente ho trovato geniale.
Consigliatissimo agli amanti degli intrighi di palazzo, soprattutto se con il consueto aplomb inglese; sconsigliato a chi si aspetterebbe una buona dose di azione
Giudizio complessivo: 8.7
Buona visione e alla prossima,
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