Regia: John Carpenter
Rivisto recentemente a più di trent’anni suonati e soprattutto a distanza di molti anni dalla sua uscita, devo ammettere che fa decisamente meno effetto rispetto alla prima volta, ma non si può negare come questo film ed in particolare la figura di Michael Myers siano assolutamente fondamentali all'interno del filone slasher e dell'horror in generale e che si meriti di diritto un posto tra i grandi del settore.
Settore che, per i più distratti o meno avvezzi al genere, è lo stesso di altri capisaldi quali i vari Nightmare, Scream e Venerdì 13, giusto per citare i più famosi e quelli con più episodi al seguito, ma che prende spunto per buona parte da quel gran genio di Mario Bava (e in questo senso mi preme ricordare come praticamente tutti quelli che mettono mano a questo genere devono passare ad omaggiare lui e il suo celebre Reazione a Catena).
Poi per carità, qualche forzatura nella sceneggiatura indubbiamente c’è soprattutto riguardo all’efficacia di Myers che a volte sembra fare proprio di tutto per coprirsi di ridicolo nella sua goffezza ed inefficacia, ma al di fuori di questi sporadici episodi fa decisamente la sua sporca figura, incarnando benissimo lo spirito malvagio partorito da Carpenter per l’occasione.
Il budget a disposizione è stato chiaramente molto basso, consentendo così di risparmiare pure sulla scelta del cast che però in fin dei conti non se la cava affatto male, con un buon Donald Pleasence e con un’esordiente Jamie Lee Curtis che poi in seguito qualche altro film lo farà.
Da notare l’assenza quasi totale di splatter (dato quantomeno curioso dato il genere), compensata però da una discreta tensione presente in tutto il film; tensione che non viene garantita grazie a balzi sulla sedia o altri espedienti tipici, ma soltanto grazie all’abilità di Carpenter, che dietro la macchina da presa riesce a cavarsela in maniera più che egregia, sfoderando una sapiente regia che alla fine obbliga a restare incollati allo schermo.
Un elogio infine va anche al Carpenter compositore che, seppur ignorando la benché minima nozione di teoria musicale (mi pare di aver letto da qualche parte che egli stesso dichiarò qualcosa di simile), dimostra di andare decisamente d'accordo con synth, tastiere e pianoforte, componendo una colonna sonora da antologia che si adatta perfettamente allo sviluppo del film..
Il finale è chiaramente ben studiato per poter così aprire una lunga saga non proprio impeccabile (il secondo capitolo però rimane sempre molto valido, collegandosi in modo molto diretto con questo) in tutti gli episodi, soprattutto a causa di alcuni registi che hanno preso in mano la situazione, non riuscendo però ad avvicinarsi al Maestro.
Belle per concludere alcune citazioni di film del passato, tra cui mi piace sottolineare quando viene guardato in TV dai bambini Il Pianeta Proibito, indimenticato punto saldo della fantascienza di qualche annetto fa.
In conclusione si tratta di un film che va per forza aggiunto alla vostra collezione, ricordando che Freddy batte facile Myers 2 a 0 e che quest’ultimo a sua volta riesce ad avere la meglio sempre piuttosto agevolmente sul Jason di Venerdì 13.
Giudizio complessivo: 7.5
Buona visione e alla prossima,
Luca Rait
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