Regia: Guy Ritchie
Trama iniziale
Conosciamo un allenatore di pugili clandestini, il cui ufficio è situato in una roulotte lercia e il cui campione è quanto di meno pulito si possa immaginare. Al Turco, questo il suo soprannome, tocca pure fare da balia per il suo tonto amico, che si caccia in un casino dietro l'altro. Proprio le bische illegali lo hanno cacciato in una brutta situazione: aveva combinato un incontro con il boss dell'ambiente, di nome Testa Rossa, facendo però sfumare il risultato concordato. Tutta colpa del boxer non professionista a cui si è dovuto rivolgere, lo zingaro che aveva in precedenza steso il suo pugile migliore. Infatti dopo un'estenuante trattativa l'ha convinto a gareggiare per lui, senza tuttavia convincerlo di dover perdere l'incontro.
Nel frattempo, dopo una rapina a un negozio che intaglia i diamanti in Belgio, il ricco bottino scompare nel mercato nero. La pietra più preziosa è un gioiello immenso e può essere acquistato solo da un rivenditore di Londra. Il nuovo proprietario arriva quindi nella capitale inglese per concludere l'affare, ma il suo ingresso in città viene subito captato. Sfruttando la sua debolezza per le scommesse e il gioco d'azzardo in generale, inizia nei suoi confronti una caccia all'uomo per accaparrarsi il diamante. Il prezioso passerà dunque di mano in mano, anche in maniera inconsapevole, tra le più sconclusionate bande della città..
Recensione no-spoiler
Per essere solo il secondo lungometraggio di Guy Ritchie, il risultato è stupefacente e mi vedo costretto a togliermi il cappello. Chi già lo conosce potrà riscontrare quindi come il suo stile sia rimasto immutato fin dagli esordi. Io che ho amato la sua rivisitazione di Sherlock Holmes, senza dimenticare l'ottimo RocknRolla, già immaginavo dove questo film volesse andare a parare. Sparatorie, scazzottate, scenette irriverenti e tanto, tanto sangue; con questo marchio di fabbrica Ritchie si è fatto conoscere in tutto il mondo. A questo punto mi tocca solo recuperare la sua opera prima, Lock & Stock - Pazzi Scatenati, due pellicole di cui non ho mai sentito parlare, Travolti Dal Destino e Revolver, e infine l'ultimo (forse tra tutti il più diverso), Operazione U.N.C.L.E.
Particolarmente curata la caratterizzazione dei personaggi, ognuno con la sua peculiarità. Curioso notare come nessuno di questi venga presentato in maniera positiva e tutti hanno un lato losco, chi più chi meno. Sicuramente quello che più mi ha divertito è Micky O'Neil, lo zingaro interpretato da un bizzarro Brad Pitt. Ogni volta che compariva sullo schermo con quel fare pazzoide mi sganasciavo dalle risate.
A questo proposito, ci tengo a far presente che Snatch - Lo Strappo lo considero una Commedia anche se come tale non si presenterebbe. Nonostante infatti manchino del tutto battutine simpatiche stile comic americano, la vena ironica del film è palese. Qui sta il pregio massimo: riuscire a divertire, in situazioni assolutamente drammatiche. Epica la scena in cui mette a terra l'avversario con un solo colpo, evidentemente l'allenamento di Fight Club ha dato i suoi frutti.. :P
Alan Ford |
Nel film presenziano una miriade di volti noti nell'ambiente britannico e non solo. Cito ad esempio Benicio Del Toro, che mi piacerebbe almeno una volta vederlo in un ruolo positivo, oppure Jason Statham, che sembra non sentire il trascorrere degli anni, essendo tale e quale ad adesso. Preziosa come il diamante protagonista del film la performance di Alan Ford nei panni del boss della mala Testa Rossa, che ritengo il secondo personaggio meglio riuscito.
Consigliato a chi si vuole intrattenere con un film spaccone e che trasuda ignoranza; sconsigliato a chi preferisce un racconto criminale sufficientemente serio
Giudizio complessivo: 7.6
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
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