Regia: Alex Garcia Lopez
Trama iniziale
In una grande metropoli di 12 milioni di abitanti la notte di capodanno un'esplosione sconvolge per sempre la vita quotidiana. Lo scoppio ha danneggiato un deposito militare che conteneva armi chimiche, e il quartiere attorno è stato messo in quarantena dal governo. La città dunque si spopola per paura di un'epidemia e rimangono assai pochi abitanti.
Nel quartiere in questione possono accedervi solo le forze di sicurezza, e dalle fonti ufficiali trapela soltanto che la situazione è sotto controllo. Ma una fotografa che scorrazza per la città dapprima testimonia con le sue immagini un cambiamento interiore dei suoi concittadini e poi assiste a un contagio silente che li coinvolge. Preoccupata, avverte il suo compagno che il perimetro di contenimento ormai non serve più, ma lui, che lavora per il ministero della Difesa, stenta a crederle..
Recensione no-spoiler
Godibile miniserie televisiva da cui, a quanto vedo, hanno tratto anche un film. Io infatti ho visto i tre episodi da 43 min, ma ho scoperto solo dopo che esiste un film omonimo con una durata di circa un'ora e mezza. Immagino quindi che abbiano preso le due ore della miniserie e fatto una serie di tagli. Per risparmiare quei 20 minuti, mi sembra fatica sprecata.
Sì che il ritmo non ti tiene incollato allo schermo, ma è uno di quei lavori che va assorbito con la giusta calma. Altrimenti rischi di non inquietarti a sufficienza ;). Buono infatti l'aspetto ansiogeno, con immagini desolanti, angoscianti e con delle musiche veramente sinistre e adatte al contesto. Da questo punto di vista l'ambiente con le sue tinte fosche riesce nel suo compito. Manca però tutto il resto.
Si percepisce fin da subito la scarsità di budget, una grave mancanza per un'idea così esigente. Non si può infatti ricreare una città in quarantena, con un perimetro militarizzato e tutto il resto con così pochi fondi a disposizione. Mi sorprende che siano riusciti a realizzare almeno decentemente l'aspetto horror. Il quartiere contagiato si vede lontano un miglio che è stato creato a computer, peccato perché ne inficia la credibilità dell'opera intera. Voglio dire, se non hai i soldi per renderlo credibile, non inquadrarlo ogni due minuti.
La trama è costellata da alcune incongruenze, per esempio quale figlia chiamerebbe mai il padre nel bel mezzo di una festa di capodanno in discoteca? Oppure da dove diavolo spunta la tizia nel camerino che blocca la nostra protagonista? O anche che lei riesca sempre a trovarsi al posto giusto al momento giusto, con la macchina fotografica pronta. Piccolezze, siamo d'accordo, ma siccome in queste due ore succede ben poco, esigo quantomeno che tutto sia sensato. Poi, a farci caso, gli attori coinvolti si contano sulle dita di due mani: potevano arricchire anche qui.
Un elemento su cui proprio non hanno dedicato la minima attenzione, fatto gravissimo, è la continuità temporale. Il tempo scorre in maniera assai irregolare e improvvisa, una volta addirittura lasciamo un protagonista la notte, succedono mille cose durante il giorno successivo e poi lo ritroviamo di nuovo lì come se non fossero passate 24 ore almeno. Da parte mia lo trovo inaccettabile.
Nonostante tutto questo Residue si lascia guardare, non ti lascia del tutto a bocca asciutta. Peccato però per i molti interrogativi che al momento lascia irrisolti, in attesa di una continuazione che secondo me non arriverà mai. Carinissimo il sito che hanno creato apposta per dare quel tocco di autenticità alla protagonista, fateci un giro :).
Consigliato ai complottisti che inneggiano epidemie misteriose coperte dal segreto di stato; sconsigliato a chi cerca un horror un po' movimentato
Giudizio complessivo: 6.5
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
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