Regia: Mike Flanagan
Trama iniziale
Una giovane donna ha abbandonato la città per fuggire in una casetta nel bel mezzo di una foresta. Scrittrice, si dedica a tempo pieno al suo lavoro, trascurando un po' le relazioni sociali, che in questo momento non rappresentano proprio la sua priorità: deve infatti trovare il giusto finale per il libro di cui sta ultimando la scrittura. La sua prima opera ha riscosso l'approvazione della sua nuova vicina di casa che è venuta a trovarla per accertarsi che tutto sia a posto.
Fin qui tutto bene, non fosse che Maddie fin da adolescente ha perso a causa di una meningite la capacità di udire i suoni e anche quella di parlare. Quindi per lei vivere nel bosco non dovrebbe essere proprio il massimo, soprattutto se compare all'improvviso un tizio inquietante il quale inizia a minacciarla, costringendola a barricarsi in casa..
Questo Il Terrore Del Silenzio mantiene quel che promette, aggiungendo qualcosina in più. Del film conoscevo solo a grandi linee la trama e per fortuna non mi ha deluso. Non crediate che le mie aspettative fossero alte, volevo giusto vedere uno slasher moderno e, approcciandomi con questo spirito, sono riusciti a soddisfarmi. Alcune piccole incongruenze tipiche del genere non mancano, penso ad esempio all'improbabilità di un assassino che compare dal nulla per uccidere a sangue freddo degli sconosciuti. Dettagli.
In effetti del maniaco alla fine viene rivelato ben poco, se non, con un espediente devo ammettere raffinato, che aveva già ucciso in precedenza. Poco sappiamo anche della protagonista e va benissimo così dato che lei non può raccontarci la sua storia e quindi ne conosciamo le vicissitudini attraverso la bocca degli altri. Ora che ci penso, in questo film si parla davvero poco, quasi sempre manca un dialogo e talvolta pure un accompagnamento musicale. A proposito, sono stati resi abbastanza bene i contrasti sonori che vogliono far provare allo spettatore le sensazioni della protagonista come nel caso del suo battito cardiaco.
Ottima anche la partenza, nonostante la durata complessiva ridotta bisogna notare infatti che si avverte fin da subito la tensione e che la svolta drammatica avviene a pochi minuti dall'inizio. Devo poi dar merito alla sceneggiatura che di sbavature se ne concede ben poche: tutto mi è sembrato ben costruito, bilanciato e accattivante per quanto il genere possa dare al giorno d'oggi.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, mi tocca constatare come la vicenda si svolga per l'ennesima volta al chiaro di luna (e forse con qualche luce in più), dato che in ogni scena i nostri personaggi si vedono benissimo, nonostante si trovino in una fitta selva. Ecco, se proprio avessero voluto raggiungere il massimo realismo, avrebbero dovuto tenere conto di questo aspetto, almeno in qualche scena. Non so voi, ma di notte senza una luce io andrei a tastoni..
La coppia che ha ideato il film è composta da Mike Flanagan, regista e sceneggiatore, insieme alla moglie Kate Siegel, che ha curato la scrittura del film di cui è la protagonista. Nell'ambiente non risultano proprio dei novellini, avendo già portato sul grande schermo un altro horror meritevole come Oculus - Il Riflesso Del Male. Attorno alla sufficienza le altre performance di John Gallager Jr., qui irriconoscibile rispetto a 10 Cloverfield Lane, e degli altri due personaggi che non meritano neanche la menzione.
Consigliato a chi è alla ricerca di un intrattenimento con stilemi classici (il killer fuori di testa col coltello), ma con spunti originali (la condizione sordo-muta della protagonista); sconsigliato a chi di slasher o non vuol sentir parlare oppure ne ha già visti in abbondanza.
Giudizio complessivo: 6.8
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
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