Regia: Ricky Gervais
Trama iniziale
A New York circola il tipico giornalista, che frequenta bar poco raccomandabili per ascoltare illegalmente le conversazioni della polizia e poter così precedere i suoi colleghi. Tanto sbruffone quanto piacione, si intrufola con la sua sicumera sulle scene del crimine per carpire quelle poche informazioni che gli servono per lanciare il suo servizio. A differenza di quanto si possa pensare però lavora per una radio locale, e, forse proprio perchè la gente lo segue con entusiasmo, aspira sempre a qualcosa di più. Ma la sua ennesima bravata compromette la sua situazione e il capo lo avvisa di mettersi in riga, altrimenti al prossimo errore verrà licenziato senza troppi patemi.
A fargli da spalla arriva spesso un tecnico del suono, che si porta appresso un'altra giornalista sempre della stessa compagnia. Codesto Ian invece è il classico rammollito, con un carisma pari alla consistenza di una medusa spiaggiata, e incapace di rendere la moglie una donna felice. Un impegno dell'ultima ora lo costringe a lasciarla da sola alla festa di gala dell'emittente in cui conosce e si rende disponibile a Frank, il giornalista figo. I due si concedono una notte di passione, senza che lui si accorga di aver sedotto la moglie del collega.
Il giorno seguente ecco che il direttore della radio commissiona a Frank una serie di reportage da svolgere in Ecuador, dove sta per scoppiare una guerra civile. Dovendo scegliere un tecnico di supporto, la sua scelta ricade su Ian, il quale si trova in un bar sconsolato per essere stato appena cacciato di casa dalla moglie. Costui non ha mai viaggiato per il mondo, ma si decide a partire per dare una svolta alla sua vita. Un imprevisto tuttavia li costringerà a cambiare i piani..
Eric Bana |
Recensione no-spoiler
Maldestro remake di una commedia francese di otto anni fa, si intuisce che non ha nel DNA quella comicità tipicamente statunitense e ciò va valutato positivamente, ma il risultato non soddisfa affatto. Gli attori impersonano al migliore dei modi il proprio ruolo, da soli però non possono costruire un film che raggiunga la sufficienza. Eric Bana risulta infatti credibilissimo nei panni del giornalista saccente, Ricky Gervais in quelli del fallito e Vera Farmiga, videoterminalista in Source Code, nelle vesti di un'algida consorte, fino a giungere a America Ferrera, destinata a ricoprire il ruolo da cesso in Ugly Betty oppure quello da deficiente in questo Special Corrispondents.
Ricky Gervais |
Non negherò di essermi fatto due o tre risate di gusto, ho pure trovato l'espediente principe della trama un minimo originale e interessante come punto di partenza per alcune riflessioni, tuttavia manca tutto il resto. Il ritmo non decolla fin da subito, è un continuo trascinarsi di situazioni estremamente lente e anche malamente connesse l'una con l'altra, sorvolando su alcuni risvolti di trama più che irrealistici. Giusto per trasparenza: l'etichetta Demenziale che ho affibbiato a questo film non è una caratteristica voluta dal regista, bensì un triste risultato. Insomma, Netflix deve capire che i soldi li deve sganciare alle sceneggiature di spessore, poco m'importa se hanno assoldato gli attoroni di richiamo.
Consigliato giusto alle spasimanti ammiratrici di Eric Bana, altri motivi validi per vedere questo film non ne trovo; sconsigliato a chi non tollera una trama scritta in fretta e furia e una cura realizzativa degna di una troupe di dilettanti.
Giudizio complessivo: 5.8
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
Trailer (spoileroso!)