Regia: Christophe Gans
Trama iniziale
Una bambina apparentemente innocua soffre di frequenti episodi di sonnambulismo che la portano ad allontanarsi da casa e addirittura a tentare inconsapevolmente un suicidio. In questo stato parla spesso di una località Silent Hill, e disegna immagini parecchio inquietanti, sicuramente poco idonee per una mente di quella età. Non funzionando alcuna medicina e constatando un continuo peggioramento della situazione, la madre adottiva decide di prenderla e portarla in West Virginia, dove risiede il suo luogo natio, alla ricerca di questa cittadina.
Su internet le notizie al riguardo non sono per nulla confortanti, si citano case infestate e si legge di come la città sia stata abbandonata in gran fretta a causa di un incendio tossico. Gli abitanti del posto non ne parlano volentieri, e la strada per raggiungere il centro non è più accessibile. Rose però non molla e, sfuggendo a una poliziotta che aveva notato il suo comportamento sospetto, sfonda la cancellata e si inerpica per la strada di accesso. Non molto dopo, un pedone le taglia la strada, costringendola a una manovra d'emergenza che le causa una violenta botta in testa.
Al suo risveglio, si ritrova in un'ambiente surreale, caratterizzato da una fitta nevicata di cenere e da un paesaggio a dir poco sinistro. Percorre così a piedi le strade della città che sembra del tutto abbandonata, all'inseguimento di una figura che sembra la figlia scomparsa. Ma Silent Hill nasconde una popolazione decisamente poco raccomandabile, che compare al sorgere dell'oscurità..
Radha Mitchell, Jodelle Fernand |
Recensione no-spoiler
Finalmente una trasposizione cinematografica davvero ben riuscita per una saga video-ludica. Lo sceneggiatore ha pensato di prendere ispirazione da quella che era l'ambientazione del gioco per creare un qualcosa di nuovo, decisamente più adatto al grande schermo. Il risultato mi ha soddisfatto in pieno, non ci si accorge per nulla dell'origine anomala della storia.
Nella parte iniziale pensavo addirittura di ritrovarmi davanti a un piccolo capolavoro del genere come The Ring. Fotografia pulitissima e mai banale, maledizione misteriosa che avvolge una bambina e un'atmosfera quasi soffocante. Le inquadrature sono infatti molto ricercate, non si riducono quasi mai a semplici primi piani ma anzi la camera si muove in continuazione, non ha mai un attimo di pace. Tuttavia lo fa in maniera così naturale da rendere le immagini ancora più accattivanti. Un applauso quindi lo dedico al direttore della fotografia.
Devo anche ringraziare un'altra persona, penso il regista, che ha scelto di non riempire la pellicola con inutili jumpscares, bensì ha ricreato quell'atmosfera che, come dicevo prima, risulta inquietante e misteriosa allo stesso tempo. Da una nebbia cosa mai ti potresti aspettare, e infatti succede di tutto e di più, come insegna anche The Mist.
Laurie Holden |
Qui mi ricollego al cast, visto che la terza protagonista, la poliziotta, compare anche nel suddetto film, parlo di Laurie Holden, che può vantare presenza in pochi altri titoli famosi. La protagonista indiscussa è Radha Mitchell, già impavida in Pitch Black, affiancata da un'appena sufficiente Jodelle Fernand, convincente nei panni dell'entità malvagia, un po' meno in quelli della bambina spaventata. Ah, e poi c'è Boromir, inutile come suo solito.
Avrei voluto valutare molto meglio questo Silent Hill, soprattutto vista la caga che mi ha fatto prendere nella prima ora, però non posso non considerare il fatto che nel corso della storia si aprono molte finestre che poi non vengono più chiuse, e non in senso letterale. Nulla di irrimediabile, fortunatamente. Per esempio non spiegano le cause dell'incendio che ha costretto gli abitanti della città a fuggire. Spremendomi ho capito che il motivo era il confinamento nelle viscere dell'ospedale, ma un po' più di chiarezza sarebbe stata opportuna. Mi ha infastidito anche lo spiegone finale che risolve nel giro di un minuto tutti i segreti che avrei preferito fossero svelati un po' alla volta, pazienza: hanno preferito la via breve.
Consigliato ai fan di storie horror parecchio tetre e misteriose; sconsigliato a chi si impressiona facilmente con ambientazioni claustrofobiche.
Giudizio complessivo: 6.9
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
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