Lui È Tornato



Regia: David Wnendt


Trama iniziale

Può accadere che Adolf Hitler si risvegli dopo 70 anni in una Berlino ai suoi occhi irriconoscibile. Sparite le macerie, i combattimenti, i nemici alle porte, gli abitanti sembrano quasi degli estranei, a partire dai bambini che lo vedono spuntare dai cespugli. Si incammina così per le vie della città, alla ricerca dei suoi fidati generali, ma non trova altro che turisti in vena di risatine e di un'irresistibile voglia di selfies con lui.

Decisamente spaesato, corre verso la prima edicola alla ricerca di un giornale che possa rivelargli in che anno si trovi. Viene quindi accolto con curiosità dal proprietario che gli mette a disposizione il suo capanno per qualche giorno, giusto il tempo di ambientarsi in questa nuova realtà del tutto nuova per lui.

Tuttavia nessuno crede che lui sia il vero Hitler, e come potrebbero d'altronde, per cui un video-reporter squattrinato lo assolda per un suo progetto amatoriale. Iniziano quindi a  girare in lungo e in largo la Germania, Adolf con l'intento di capire a fondo quale sia il pensiero dei suoi moderni connazionali, Sawatzki con la speranza di girare un prodotto commercialmente spendibile.

Il risultato comporta una serie di interviste in cui Adolf riesce a catturare ogni volta l'attenzione e la stima dell'interlocutore, portandolo via via a una sempre maggiore popolarità, vista anche la sua apperente vena caricaturale, dapprima tramite i social, sfociando poi in un'assidua presenza televisiva...



Recensione no-spoiler

Classico esempio di 'storia fatta coi se e coi ma': cosa succederebbe se Hitler fosse qui? oggigiorno che cosa farebbe? Beh, è il caso che il film tenta di esplorare, con risultati esilaranti. Tratto infatti da un best-seller di Timur Vermes, Lui È Tornato rappresenta una satira ardita, ma per fortuna ben riuscita. Hitler e i nazisti in generale costituiscono un soggetto dal forte potere immaginifico e difficilmente non suscitano interesse nello spettatore. Basti pensare a un altro film distopico che parla di un Reich predominante nella Seconda Guerra Mondiale, Delitto Di Stato, passando per pellicole divertentissime come Dead Snow e Iron Sky, arrivando a una serie recentemente uscita dal nome The Man In The High Castle, ispirata da uno scritto di P.H.Dick, e da chi altro sennò. Memorabile poi l'interpretazione di Bruno Ganz ne La Caduta - Gli Ultimi Giorni Di Hitler, che ha generato alcune delle parodie più spassose di sempre e che viene ripresa pure in questo film in una scena tutta da ridere.

Dunque si tratta di un espediente fantascientifico (Hitler teletrasportato nella realtà odierna), che dà origine a una feroce critica satirica della nostra società, in special modo a quella tedesca che sembra aver dimenticato le atrocità della guerra. Si parte dai bambini non più rispettosi come una volta, passando dalla ossessione per le fotografie scattate da sé medesimi, volgarmente dette selfies, arrivando al punto focale, ovvero quanto l'humus politico attuale possa consentire la rinascita di partiti nazionalisti estremi. 
Oliver Masucci

Nelle pseudo-interviste, data la grossolanità delle riprese, più  di una volta ti viene il dubbio se quella che stai vedendo è una ripresa reale oppure rientra nella 
finzione del film. Aiuterebbe a capirlo essere tedeschi o aver letto il libro.. Lo stampo surreale poi non fa altro che alimentare la curiosità su quello che potrà succedere, e i colpi di scena non mancano. I contenuti però si fermano qui, non c'è molto altro, a mio avviso si poteva osare un po' di più, per esempio mostrando anche le reazioni del mondo politico.

Nel cast non compare nessuno che brilli in particolare, se non giusto il protagonista, Oliver Masucci, ahimè poco somigliante al suo personaggio, la cui interpretazione viene probabilmente danneggiata da un doppiaggio in italiano non all'altezza.


Consigliato agli amanti delle commedie surreali, dove le situazioni bizzarre non possono che strapparti una risata sonora; sconsigliato a tutti coloro che non vedono di buon occhio trattare con così tanta leggerezza un tema spinoso.



Giudizio complessivo: 7.4

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer




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