Regia: Mark Steven Johnson
Trama iniziale
Un malconcio uomo in costume si inerpica in cima alle guglie di una chiesa neo-gotica nella città della Grande Mela, per poi lasciarsi cadere nei pressi dell'altare. Perde frotte di sangue e a momenti perderà conoscenza, ed ecco che arriva il sacerdote il quale sembra conoscerlo. Così, sdraiato a terra in quel luogo sacro, si lascia andare ai ricordi dandosi ormai per spacciato...
Conosciamo così un piccolo Matt Murdoch, che abita con il padre in un quartiere caduto in disgrazia, Hell's Kitchen (nomen omen anche se esiste realmente), divenuto territorio prolifico per criminali di ogni sorta. A scuola viene tartassato dai suoi compagni, essendo estremamente gracile, proprio lui che è figlio di una leggenda del pugilato locale. La grande stima che nutre nei confronti del genitore viene però messa a dura prova quando per caso lo vede ancora lavorare come scagnozzo della malavita. Matt, sconvolto, fugge via e la distrazione di un momento gli causa una doccia addosso di un liquido radioattivo non meglio identificato.
Privato così della vista, stringe col padre un patto, che nessuno dei due avrebbe più rinunciato ai propri principi morali e che quindi mai più l'uno avrebbe deluso l'altro. Così, se da un lato l'adulto riprende ad usare i guantoni, il ragazzino scopre che ha sì perso la vista, ma ha acquistato anche un sovrumano potenziamento degli altri quattro sensi, a tal punto da riuscire ad udire rumori a isolati di distanza. Proprio grazie a questa abilità può ricostruire nel cervello, tramite i suoni, un'immagine di ciò che gli sta intorno.
Ma sarà proprio la ritrovata integrità morale del padre a dare fastidio a qualcuno, tanto da metterlo fuori gioco. Così l'orfano Matt cresce con un forte desiderio di giustizia, che esteriormente si mostra con la sua professione da avvocato delle cause perse, sempre al fianco dei più deboli e bisognosi, mentre durante la notte si maschera per dare la caccia all'assassino del padre, senza disdegnare i criminali minori che infestano la zona.
Recensione no-spoiler
Questo film ha ricevuto ogni tipo di critica e di insulto, io che l'ho visto a cuore sereno e con tanta tanta ignoranza addosso (mai letto finora un fumetto Marvel) posso dire di non essere rimasto completamente deluso. Sapevo anche poco riguardo il personaggio, se non del ruolo appunto di un giustiziere cieco. In effetti in questo contesto non mi dovete ritenere un bravo giudice: quando vedo questo tipo di film ritorno bambino, mi si può mostrare qualsiasi potere in qualsiasi modo che io inizio a produrre abbondantemente bava alla bocca.
La trama alla fine è quella, senza troppi sofismi, e mi è pure sembrata funzionare discretamente. Certo non si possono vedere le scene in cui un non-vedente si getta nel vuoto dal tetto di un palazzo e si mette a saltellare tra un ponteggio per lavavetri e l'altro. Le scene di combattimento non dispiacciono, ma lo scontro con Bullseye farebbe cadere le palle a chiunque per come è stato sfruttato male. Seguono poi altre mini-incongruenze o banalmente alcuni collegamenti scontati per gli spettatori esperti, che però rappresentano una minoranza del pubblico.
Ben Afflek |
Il cast è composto dai soliti volti noti di richiamo: ad indossare i panni del Diavolo giustiziere troviamo un fischiatissimo Ben Afflek, a fargli compagnia nelle vesti di Elektra (che infatti poi ha proseguito la storia in un film tutto suo) c'è Jennifer Garner e dall'altra parte un Colin Pharrel schizzato come suo solito e un Michael Clarke Duncan, che dopo Il Miglio Verde non è credibile nel ruolo di un cattivo.
Consigliato a chi si vuole dilettare con una storiella semplice a tratti interessante; sconsigliato agli sfegatati fan del personaggio dei fumetti, potrebbe venirvi un embolo: migrate verso la serie tv.
Giudizio complessivo: 5.9
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
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