Regia: Hideo Nakata
Trama iniziale
In seguito ai fatti avvenuti nel precedente The Ring, si è diffusa la piaga di far vedere la cassetta che hai copiato a un'altra persona per non incorrere nelle ire di Samara. Così un ragazzo, per sfuggire al suo triste destino, fa venire in casa propria una sua coetanea appena conosciuta a scuola mettendole la curiosità che questo filmato sia il più pauroso mai visto. Il tempo per lui stringe, se lei la vedesse subito riuscirebbe per un pelo a farla franca. Purtroppo per lui costei è una cagasotto e quindi fa partire la casetta senza però guardarne il contenuto. Samara non si fa attendere ed esce da lì a poco per reclamare l'anima del furbetto.
Sfiga vuole che Rachel e suo figlio Aidan si siano trasferiti proprio in quella cittadina, per sfuggire da una Seattle evidentemente non più un luogo sicuro per la coppia. Ha pure trovato posto nel giornale locale, ed è proprio lì che viene a sapere di questa tragica morte, che le ricorda qualcosa di familiare..
Va così sul posto e arriva nel momento in cui la salma viene caricata in ambulanza e la ragazza viene portata via in stato di shock. Rachel si intrufola nel mezzo per verificare di persona che lo sfiguramento del tizio è riconducibile proprio a quello spiritello del pozzo da cui sta tentando di fuggire. E, indovinate un po', così facendo Samara la riconosce e farà di tutto per impossessarsi del figlioletto e poter così tornare definitivamente nel regno dei vivi..
Recensione critica
Come credo di aver specificato all'inizio, la visione di questo secondo capitolo presuppone quella del primo, si pone infatti in assoluta continuità. La storia, come già detto nella prima recensione, è tratta dai romanzi di Kôji Suzuki e si è infatti deciso di raccontarla in due, anche se ci si poteva benissimo fermare al capitolo iniziale.
Curiosamente lo stesso regista che nella patria nipponica diede vita a Ringu e Ringu 2, i film ispiratori dei remake americani, cura la regia di questo The Ring 2. Al contrario di quanto potreste pensare, Nakata non ha copiato se stesso, bensì ha seguito la storyline precedente che infatti è diversa.
Ho infatti molto apprezzato l'aver voluto mantenere alcuni aspetti del film di Gore Verbinski, ad esempio le musiche di Hans Zimmer e le atmosfere sinistre, senza però riuscire a eguagliarle. Capisco poi il desiderio di portare sugli schermi americani i demoni giapponesi, ma quella figura con quelle particolari movenze stona un po' con la raffigurazione vittimista che le era stata cucita per The Ring, lodevole tra l'altro di mostrare Samara con grande oculatezza.
Alcuni poi non digeriranno la svolta nella gestione della trama, che presupporrebbe una certa serialità (tizio guarda la cassetta, la fa vedere al secondo che poi cerca un altro e così via). Se non altro si arriva a una conclusione definitiva e finalmente possono dormire sonni tranquilli i possessori di lettore VHS.
Non posso però non citare le numerosissime forzature che fanno cadere un po' i coglioni al suolo, del tipo: >>PICCOLI SPOILER!<<
- davvero nessuno si è accorto di uno stuolo di decessi avvenuti in condizioni così particolari e così uguali?
- davvero ogni tre anni qualcuno si rivolgeva a Evelyn? E come diavolo facevano a sapere che esistesse e soprattutto dove si trovasse? Nella cantina di casa Morgan doveva esserci una processione continua allora..
- davvero nessuno alza un ciglio alla morte improvvisa della dottoressa Temple e di Max?
- davvero Samara può uccidere a piacimento? Nel primo le dispiaceva persino di esistere
- davvero un bambino si può alzare dal letto di ospedale e andarsene senza destare attenzione?
- davvero Samara non oppone resistenza fisica quando la si affoga nel bagno?
Consigliato a chi ritiene che il finale del primo capitolo sia troppo aperto e che quindi voglia scoprire come si conclude definitivamente la vicenda; sconsigliato a chi del primo ha apprezzato la coerenza e l'ineluttabile conto alla rovescia che incombe sui protagonisti: questi elementi purtroppo mancano del tutto.
Giudizio complessivo: 6.6
Buona visione e alla prossima,
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