Regia: Patrick Brice
Trama iniziale
Un giovane video-maker viene assoldato da un tale per un motivo non meglio precisato, gli viene soltanto detto di recarsi in un luogo, di dare la sua disponibilità per 8 ore e di mantenere una certa discrezione. All'indirizzo c'è una baita di montagna, nel pieno del bosco, ma nessuno sembra essere all'interno all'ora prestabilita. Aaron aspetta ancora un po', dopodiché decide di rientrare in macchina e attendere che arrivi qualcuno.
Presentandosi con uno spavento, compare alla portiera il proprietario Joseph, quello che lo ha chiamato, che lo invita a salire per spiegargli meglio per quale motivo abbia richiesto la sua presenza. Gli confida così che la baita è da generazioni il luogo dove tradizionalmente la sua famiglia trascorre le vacanze, e che lui sta combattendo per la seonda volta un tumore. Il primo da cui riuscì a guarire gli colpì i polmoni, ora però ne è comparso un secondo nella testa e, poiché non si può intervenire in quella zona, gli è stato prospettato di vivere ancora per pochi mesi.
Siccome però sta aspettando da sua moglie Angela un figlio, che chiameranno Buddy, Joseph vuole che qualcuno lo riprenda con la videocamera durante una giornata nel verde, per far capire al nascituro che tipo di persona fosse il padre. Aaron accetta di buon grado e inizia fin da subito a riprenderlo. Tuttavia, man mano che la giornata procede, il comportamento di Joseph diventa sempre più bizzarro e inquietante, ma il povero malcapitato sembra non avere altra alternativa che seguirlo.
Passeranno così da un bagnetto immaginario col futuro pargolo a una camminata nel mezzo della foresta alla ricerca di una magica sorgente che leggenda vuole curare tutti i puri di cuore. Quando però arriva la sera e giunge il momento di tornare a casa per Aaron, ecco che la situazione precipita e si svela la maschera dietro al volto gioviale di Joseph..
Recensione no-spoiler
Riecco un altro emulatore di The Blair Witch Project. Fin da subito forte ti sorge la domanda: sarà un filmetto valido o sarà l'ennesima cacatona che si serve della videocamera a sproposito solo magari per invogliarti alla visione? Il riserbo sulla risposta l'ho mantenuto per lungo tempo, già questo non è un buon segnale: vuol dire che la conduzione del film non mi ha particolarmente convinto.
L'idea per la storia, devo dire con qualche elemento originale, è venuta alla coppia di amici che figurano come protagonisti: Aaron nella vita reale si chiama Patrick Brice ed è il regista di questo Creep; Joseph invece è stato interpretato (benissimo!) da Mark Duplass, che assieme al primo firma anche la sceneggiatura. Nelle loro di intenzioni, questo rappresenterebbe il primo di una trilogia basata sull'inquietantezza, gli auguro di riuscire a completarla. Non vedo cosa possa ostacolarli, anche perchè pure qui il budget deve aver rappresentato una cifra ridicola, forse giusto composto dall'affitto delle location.
Come in numerose altre pellicole simili, più che la scarsezza di contenuti, più che l'evidente basso costo del film, mi ha fatto girare i coglioni la solita idiozia del protagonista. Capisco che 'renderlo intelligente' avrebbe richiesto un notevole sforzo in più per le menti dietro alla sceneggiatura (sempre i due di sopra), tuttavia presentare un risultato del genere al giorno d'oggi fa storcere il naso come minimo. L'unico elemento che salvo è quello della curiosità, in me molto elevata, di vedere dove si volesse andare a parare. In questo non mi ha deluso del tutto, anche se potrebbe farlo con quelli di voi più pretenziosi.
Consigliato agli amanti dei thriller casalinghi dove forte è il senso di inquietudine e grande la curiosità di conoscere fino a che punto si spinge la follia dello psicopatico; sconsigliato a chi si aspetta spargimenti di sangue, non se ne vede manco una goccia. ;)
Giudizio complessivo: 6.6
Buona visione e alla prossima,
Bikefriendly
Trailer