Regia: Lucio Maraccini
Premetto che sono un grande appassionato del poliziottesco all’italiana e di tutte le variazioni sul tema più o meno riuscite per cui, attirato da un titolo totalmente fuorviante che rimanda a ben più illustri colleghi (Milano Odia: La Polizia Non Può Sparare,.. ), ho voluto dare una possibilità allo sciagurato Lucio Marcaccini.
Il pentimento è stato ovviamente immediato per cui girate alla larga da questa monnezza, mi raccomando.
Diciamo che già i discorsoni dei ragazzi all’inizio stonano pesantemente con il genere, così come l’idiozia degli stessi che meglio si adatterebbe ad un horror slasher dove l’inevitabile massacro sarebbe stata la soluzione migliore per tutti. Verremmo infatti privati di una serie di dialoghi a dir poco idioti che senza dubbio mettono in cattiva luce tutta la categoria (anche se effettivamente, come detto sopra, il titolo c’entra ben poco, in quanto i cliché del genere sono totalmente assenti, non c’è traccia di inseguimenti spettacolari e la figura del commissario di turno non si avvicina minimamente ai pezzi da novanta del settore). Aggiungiamo poi il ritmo lento che rende decisamente noiosa tutta la faccenda ed è facile intuire come il film si indirizzi ben presto verso la categoria Imbarazzo totale.
La trama poi è praticamente inesistente, in pratica non succede nulla di nulla, non ci sono spunti degni di nota e neppure il bieco tentativo di far sparire con estrema fretta i vestiti di dosso alle generose ragazze presenti sul set riesce a risollevare la situazione (per forza ormai manco la Vernazza ce la farebbe).
Le recitazioni poi non sono certo da premio Oscar, anzi contribuiscono ad alimentare il fastidio, così come il prevedibilissimo finale. Salvo parzialmente solo alcune musiche e diversi passaggi del trip allucinogeno che assale il re dei minchioni prima della sua fortunosa (per noi) dipartita.
Da evitare, meglio ascoltare un comizio di Salvini.
Giudizio complessivo: 2
Buona visione e alla prossima,
Luca Rait
Trailer