Regia: Ang Lee
Romanzo: Chang Eileen
Trama iniziale
Durante l'occupazione giapponese della Cina nella Seconda Guerra Mondiale, nella città di Shanghai come nelle altre vigeva uno stretto regime di povertà. Le merci anche più comuni scarseggiavano e
i generi alimentari venivano distribuiti con estrema parsimonia, tanto che non pochi morivano di stenti per strada.
Nulla di tutto questo però impensierisce quattro donne intente a un passatempo da tavolo che le intrattiene mente ciarlano del più e del meno e sugli affari dei rispettivi mariti. In questo gioco di sguardi si inserisce il proprietario della casa, Mr. Yee, che fissa intensamente la più giovane del quartetto, Mak Tai Tai. Ella subito si ricorda di avere un impegno ed esce in tutta fretta per raggiungere un cafè dove poter fare una chiamata urgente. Dall'altra parte della cornetta, ai suoi compagni dice di tenersi pronti poiché è giunto il momento opportuno.
E qui si torna a 3 anni indietro, quando la guerra era ancora lontana ma l'occupazione nippponica mieteva già le sue vittime. Scappata da Shanghai, la nostra protagonista adesso si chiama Wong Chia Chi ed si dirige verso il porto sicuro di Honk Kong. La sua famiglia si è separata: il padre e il fratellino ora risiedono a Londra, mentre la madre è morta, a lei non rimane che frequentare l'università e sperare che un giorno si presentino le condizioni per ricongiungersi ai familiari.
I suoi compagni di università però la coinvolgono in uno spettacolo teatrale volto a infondere spirito patriottico nei presenti, e la sua performance fa scalpore. Così, nel periodo estivo privo di lezioni, il gruppo alza l'asticella e decide di assassinare un potente esponente governativo che collabora con i giapponesi, un certo Mr. Yee. A Wong l'arduo compito di irretirlo e di introdursi silenziosamente nella sua vita...
Recensione critica
Dal noto regista Ang Lee, taiwanese di nascita e hollywoodiano d'adozione, ecco un film come nel suo stile dalla forte componente introspettiva. Tralasciando la patacca de La Tigre E Il Dragone, di cui è uscito il sequel Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword Of Destiny, ho molto apprezzato la profondità dei suoi Hulk, I Segreti Di Brokeback Mountain e La Vita Di Pi. Questo film si inserisce temporalmente tra gli ultimi due ed è valso al regista il secondo Leone d'Oro a Venezia nel 2007 dopo quello ricevuto per la storia dei due cowboy omosessuali con gli ottimi Heath Ledger e Jake Gyllenhaal.
Ho ritrovato qui la stessa voglia a portare in scena un racconto intimo e particolare.
Devo avvertire fin da subito che il film non è destinato a un pubblico ampio, bensì di nicchia: conosco poche persone che lo inizierebbero sapendo che dura 2 ore e 40 minuti pur trattando il tema della seduzione. La ricostruzione storica non ha sbavature evidenti, anzi ho piacevolmente condiviso l'idea di concentrarsi molto sulla storia principale e rendere gli eventi storici-sociali del periodo uno sfondo sfumato. Pure i personaggi secondari non mi hanno suscitato attrattiva, con passare del tempo li vedevo sempre più come un fastidio e un intralcio per la storyline. Ben raccontata poi la lotta interiore di Wong, combattuta tra il suo orgoglio personale, che protegge solo in apparenza, e i doveri patriottici di una combattente per la Resistenza. Tema che mi ha ricordato per certi versi quello de Memorie Di Una Gheisha, anche lei sentimentalmente legata al suo uomo ma, per necessità, costretta a scendere a compromessi. E infatti il mio giudizio è pari per entrambi i film, non trovo elementi che mi facciano favorire l'uno all'altro.
Consigliato agli amanti del storie piccanti ambientate in luoghi e periodi esotici; sconsigliato assolutamente a chi si annoia davanti a un ritmo che fiacca anche i più pazienti.
Giudizio complessivo: 7.5
Buona visione e alla prossima,
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