Regia: Maurizio Merli
Incredibilmente mi ero fatto sfuggire un poliziottesco di casa nostra e per altro con Maurizio Merli protagonista… grave mancanza a cui ho dovuto rimediare subito e così dovreste fare anche voi.
È chiaro che i capolavori del genere sono piuttosto lontani, ma onestamente mi sento di giudicare questo film in maniera positiva, visti comunque i suoi pregi tangibili. Partiamo con il protagonista assoluto, il baffo Maurizio Merli, che già dalla sua arrogante entrata in segna si carica subito il film sulle spalle e se lo porta dignitosamente fino alla fine, praticamente tutto da solo, senza godere dell’aiuto di una vicenda piuttosto interessante, ma raccontata in maniera un po’ troppo approssimativa. Particolare che si nota subito è la sua parlata diversa dal solito, ma in questo caso ho letto che si tratta proprio della sua voce, in quanto il doppiatore abituale qui non è stato utilizzato (probabilmente Merli si sarà stufato di lui e lo avrà suonato come un tamburo).
Il ritmo è godibile, complice anche la durata non eccessiva, non ci sono momenti di fiacca e le musiche di accompagnamento di Stelvio Cipriani ben si addicono alla situazione.
Il finale, seppur un po’ troppo sbrigativo, ci sta dibbrutto.
Da aggiungere alla collezione.
Giudizio complessivo: 7
Buona visione e alla prossima,
Luca Rait