Thank You For Smoking



Regia: Jason Reitman
Romanzo: Christopher Buckley


Trama iniziale
C'è chi ha un padre che lavora in banca, chi un pompiere, un poliziotto, chi un triste impiegato e poi c'è Joey, il cui genitore si guadagna da vivere
sulla pelle degli altri. Nick infatti di professione fa il lobbista, un mestiere non dei più acclamati, sicuramente non tra i più invidiati siccome il suo scopo consiste nel farsi odiare dalle persone.

Purtroppo, offre la sua abilità oratoria al servizio delle grandi multinazionali delle sigarette, l'aspetto peggiore è però che il suo lavoro sembra quasi divertirlo. Quante risate con i suoi colleghi, in simpatia "lo squadrone della morte", ovviamente composto da altri lobbisti quali la paladina degli interessi degli alcolici e il rappresentante della potente lobby delle armi. In questa vita leggermente diversa dal comune sentire il nostro protagonista deve far tornare i conti ai suoi datori di lavoro sempre più in difficoltà con un crescente sentimento di disprezzo per il tabacco e i suoi danni collaterali. 

I nemici non mancano, uno fra tutti un senatore famoso per le sue battaglie salutistiche, e per completare il quadro si inserisce pure un'irresistibile giornalista investigativa. Senza dimenticare che ha un figlio da crescere, possibilmente trasmettendogli dei valori positivi..



Recensione critica
Comincio con un' ovvietà: si ride di gusto, anche se le risate sono amare come il succo di limone. Proprio in questo risiede l'unicità di Thank You For Smoking, che combina una comicità riuscita a riflessioni indotte di alta caratura. Surreali quanto incisivi i discorsi con i suoi amici, la loro naturalezza nello scambiarsi insulti macabri suscita come minimo la pelle d'oca. Nonostante tutto, incredibilmente, Nick riesce a risultarti simpatico, vuoi perché a lavoro si comporta come una persona stimabile e rispettosa, vuoi perché comunque tiene al suo bambino e cerca di mostrargli il suo punto di vista che non corrisponde a quello dipinto dai suoi detrattori (e che presumibilmente corrisponde a quello degli spettatori).

Alla fine lui si limita a porre interrogativi all'auditorio e a svelare che quello che tutti danno per scontato potrebbe in realtà non esserlo. Che poi dietro a questo si celino truffe e verità taciute, a lui, giustamente, non deve interessare. Iconica la sua frase "per non aver torto, devi sempre argomentare correttamente", e grazie al c***o aggiungerei. Il suo profilo assomiglia quindi da vicino all'avvocato McConaughey de The Lincoln Lawyer.

Riuscitissima anche la caratterizzazione dei personaggi minori: a tutti viene dedicata una giusta presentazione e posizione nell'evoluzione della storia. In questo grande merito va dato allo scrittore del libro, ma soprattutto al regista, Jason Reitman, che imprime anche un ottimo ritmo dall'inizio fino alla fine. Sorprendente quindi scoprire che questa pellicola sia il suo promettente battesimo negli ambienti che contano di Hollywood; ci ha poi lasciato riflettere ugualmente con altri come Juno, Tra Le Nuvole e Young Adult. La chiusura, oltre che ad essere pungente e secondo me profetica, ha soddisfatto appieno le mie aspettative e immagino quelle di molti altri. 

Se vi interessano altri film che parlano del tema lobbystico vi consiglio Puncture, che racconta una storia vera scomoda alle grandi case farmaceutiche americane, oppure The Constant Gardner, che vuol mostrare situazioni di sfruttamento in Africa. Innumerevoli poi i suggerimenti che potrei farvi per quanto riguarda invece il genere documentaristico, per cui vi cito il recente ma molto valido Cowspiracy: The Sustainability Secret, ovvero di come i grandi produttori di carne non vogliano far sapere ai comuni mortali quanto il loro traffico stia impoverendo e inaridendo il nostro pianeta.


Consigliatissimo a coloro i quali interessa un punto di vista alternativo; sconsigliato ai salutisti



Giudizio complessivo: 8

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly





Trailer



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