Regia: Francesco Picone
Dunque eccoci di fronte al classico 'vorrei ma non posso', uno zombie movie che avrebbe pure qualche buona idea di fondo, ma che troppo spesso cade nel banale e, dove abbandona le banalità, si getta a capofitto nella confusione e nell’incompletezza.
L’inizio nella casa della protagonista è promettente, con lo pseudo zombie fatto anche piuttosto bene che pronti via si divora una bambina (anche se la scena non viene mostrata, ma solo fatta intuire). Chiaro, anzi chiarissimo è l’intento di ripercorrere le atmosfere di The Walking Dead, non solo con le inquadrature delle macchine abbandonate (che potrebbero pure essere le stesse per quanto ne so), ma anche nella musica con un paio di note in sequenza che ricordano terribilmente la sigla della più celebre serie tv.
I titoli di testa sono piuttosto apprezzabili fino a che non compare il nome del controverso Uwe Boll. E a questo punto che sorge spontanea la domanda ''Ci troveremo di fronte il Boll di Stoic o Rampage o quello di molte vaccate di cui si è fregiato come regista e/o produttore?''
Purtroppo la risposta vira ben presto verso la seconda opzione con una serie di discorsi insulsi tra i due uomini (che si intuisce lontano un miglio che non saranno di certo candidati alla sopravvivenza) ed episodi di imbarazzo, mescolati ad altre banalità viste e riviste in qualsiasi film dove zombies e affini la fanno da padroni. L’idiozia con cui il tipo si fa mordere poi è da arresto immediato… ma come cazzo si fa dai???
Si salvano solo un paio di scene (quella dell’impiccato e quella del sogno del parto) e le prestazioni del cast femminile... ed è un peccato in quanto gli spunti c’erano, i personaggi pure e il sangue di certo non mancava.
Finale che spiazza, ma in senso negativo; se terminava dieci secondi prima con madre e figlia mano nella mano avrebbe quasi at-tentato alla sufficienza.
Bocciato.
Giudizio complessivo: 5
Buona visione e alla prossima,
Luca Rait
Buona visione e alla prossima,
Luca Rait
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